Le pene pecuniarie introdotte dal nuovo diritto penale devono ammontare ad almeno 10 franchi al giorno, anche per condannati con redditi molto bassi. Lo ha stabilito il Tribunale federale (TF), secondo cui una punizione di 5 franchi al giorno ha un carattere puramente simbolico ed è pertanto da considerare contraria al diritto federale. Il caso in esame concerneva una beneficiaria dell'assicurazione invalidità (AI) che viveva in un istituto. Nel 2008 il tribunale cantonale vodese aveva condannato la donna, riconosciuta colpevole di furto, violazione di domicilio e delitti di droga, a 40 aliquote giornaliere di 5 franchi - vale a dire a 200 franchi - sospesi con la condizionale. Per stabilire la pena i giudici avevano considerato il modesto reddito di 1500 franchi proveniente dalla rendita AI e le prestazioni complementari. Contro questa decisione il ministero pubblico vodese ha presentato ricorso al TF, ottenendo ora ragione. Secondo i giudici di Losanna le pene pecuniarie introdotte dall'ultima revisione del diritto penale - che vanno a sostituire le pene detentive di breve durata - devono essere "incisive" per il condannato, altrimenti perdono qualsiasi significato. Un'aliquota di 5 franchi non ha praticamente alcuna influenza sullo standard di vita e sulle possibilità di consumo di una persona, anche se questa ha un reddito modesto. Sotto i 10 franchi non si può quindi andare, afferma la corte. La sentenza del TF giunge in un momento di grandi discussioni politiche sulle nuove pene pecuniarie. Sotto accusa, oltre alle aliquote basse, vi è la possibilità (che si trasforma praticamente in obbligo, la prima volta che viene commesso un reato) di concedere la condizionale. In pratica quindi persone che hanno violato il codice penale si trovano magari a non dover pagare un centesimo, contrariamente per esempio a chi ha parcheggiato l'auto in sosta vietata. (sentenza 6B_769i/2008 del 18.6.2009; sarà pubblicata nel DTF) ATS

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