
In futuro, in Svizzera, farà sempre più caldo, si avrà meno neve e le piogge saranno più forti: sono questi gli scenari climatici - aggiornati e più precisi - presentati oggi a Berna dall'Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) e dal Politecnico federale (ETH) di Zurigo alla presenza della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider Tali scenari costituiscono la base per la strategia del Consiglio federale per l'adattamento ai cambiamenti climatici, hanno indicato gli esperti di MeteoSvizzera e dell'ETH, per i quali già molti effetti di questi mutamenti sono misurabili e tangibili. I nuovi risultati confermano e completano quanto finora noto, ma le conseguenze per la Confederazione si sono intensificate e accelerate: mentre la temperatura media globale è aumentata di 1,3 gradi rispetto all'era preindustriale, in Svizzera il riscaldamento raggiunge già i 2,9 gradi. Ciò significa un aumento del 10-15% rispetto a quanto previsto nel 2018.
I quattro principali cambiamenti
Un riscaldamento globale complessivo di 3°C comporterà un aumento della temperatura molto più marcato in Svizzera (+4,9°C) a causa anche della sua orografia. Secondo gli esperti, ciò avrà innumerevoli ripercussioni, di cui quattro caratterizzeranno il clima della Confederazione. In primis, in futuro, le ondate di caldo torrido e le notti tropicali potranno verificarsi sempre più spesso anche in regioni prealpine e alpine. "Le città, quali Zurigo, saranno particolarmente colpite", ha affermato la responsabile del progetto di MeteoSvizzera Regula Mülchi. In secondo luogo, i suoli in Svizzera diventeranno sempre più aridi in estate. La siccità estiva è già aumentata negli ultimi 40 anni circa. In futuro una tipica siccità estiva sarà più marcata nella misura del 44% rispetto ad oggi. L'aridità del suolo e il rischio di incendi boschivi aumenteranno, ha spiegato Mülchi. A lungo termine, inoltre, le precipitazioni intense aumenteranno in tutte le stagioni e si prevedono sempre più temporali violenti e di breve durata. Anche se pioverà più raramente, durante singoli eventi cadranno in breve tempo maggiori quantitativi di pioggia, come si è constatato l'anno scorso con i tragici eventi in Mesolcina e Vallemaggia. Infine, in inverno, le precipitazioni si verificheranno sempre più sotto forma di pioggia anziché di neve. E la quota invernale media dell'isoterma di 0°C si spingerà fino a circa un'altitudine di 1'450 metri. Si tratta di un innalzamento di 550 metri rispetto a oggi, è stato precisato. Quale conseguenza, la durata della copertura nevosa al suolo diminuirà ulteriormente, soprattutto a basse quote.
