Svizzera
Dazi Usa, la Confederazione vuole presentare un'offerta "più interessante"
© CdT/Archivio
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3 giorni fa
La Svizzera si impegna per ottenere un trattamento corretto rispetto ai suoi principali concorrenti, al fine di mantenere buone condizioni quadro per la sua economia.

Dopo la doccia fredda sui dazi americani (al 39%), il Consiglio federale non intende gettare la spugna: è pronta una nuova offerta per gli Stati Uniti con l'obiettivo di ottenere un trattamento equo per l'economia nazionale. Non ci sarà alcuna contromisura. Lo indica una nota odierna governativa, in cui si legge che la Svizzera si impegna per ottenere un trattamento corretto rispetto ai suoi principali concorrenti, al fine di mantenere buone condizioni quadro per la sua economia.

Un'offerta più interessante

L'Esecutivo vuole andare oltre la dichiarazione congiunta d'intenti esistente e, se necessario, negoziare anche dopo il 7 agosto prossimo, quando gli Usa hanno fissato l'entrata in vigore delle nuove tariffe doganali. Per migliorare la situazione dei dazi e tenendo conto delle preoccupazioni degli Stati Uniti, d'intesa con il mondo economico, la Confederazione intende presentare a Washington un'offerta più interessante, il cui contenuto rimane segreto per motivi tattici, come indicato a Keystone-ATS dal Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

La situazione attuale

La Confederazione e gli Stati Uniti sono legati da un forte partenariato economico. Negli ultimi vent'anni il commercio bilaterale è quadruplicato. La Svizzera è il sesto investitore straniero negli Stati Uniti e il primo investitore in ricerca e sviluppo. Il Consiglio federale desidera mantenere queste relazioni economiche dinamiche. In base alla tariffa doganale annunciata da Trump il 31 luglio, quasi il 60 % delle merci elvetiche esportate negli Usa sarà soggetto a un dazio aggiuntivo del 39% a partire dal 7 agosto. Ciò comporterebbe per la Svizzera tariffe particolarmente elevate rispetto ad altri partner commerciali degli Stati Uniti con una struttura economica comparabile (Ue: 15%, Regno Unito: 10%, Giappone: 15%).

Nessuna slealtà

Il surplus commerciale della Svizzera nelle esportazioni di merci - calcolato fino a marzo 2025 - non è assolutamente il risultato di pratiche commerciali "sleali", viene sottolineato nel comunicato. Al contrario, la Svizzera ha abolito unilateralmente tutti i dazi doganali sui prodotti industriali a partire dal gennaio 2024, per cui oltre il 99% di tutte le merci provenienti dagli Stati Uniti può essere importato nel nostro paese in esenzione doganale. La Confederazione non fornisce alcun sussidio industriale che possa distorcere il mercato. Al momento il Consiglio federale non intende adottare contromisure. In linea con le strategie di politica estera e di economica esterna, il Governo continuerà a impegnarsi per diversificare le relazioni commerciali con tutti i suoi partner internazionali.

Lavoro ridotto

Per evitare licenziamenti in caso di perdita temporanea e inevitabile di posti di lavoro riconducibile ai nuovi dazi, sarà possibile ricorrere al collaudato strumento dell’indennità per lavoro ridotto. L'Esecutivo analizza costantemente gli sviluppi della situazione e il loro impatto sull'economia nazionale e fa in modo di poter intervenire rapidamente se necessario.