
Il suo partito guarda con sospetto le doppie nazionalità, considerate dall'UDC poco leali verso la Svizzera. Questo "faux pas" potrebbe rivelarsi fatale per la consigliera di Stato nidvaldese. Bilingue tedesco-inglese, figlia di padre svizzero e madre inglese, Michèle Blöchliger aveva dichiarato di non possedere il passaporto britannico e che le indicazioni contenute sulla pagina Wikipedia che la concerne, secondo cui deteneva la doppia cittadinanza, non erano corrette. Ma "Tages-Anzeiger" ha scoperto che la candidata alla successione di Maurer ha mentito.
Marcia indietro
Il foglio zurighese contesta quanto dichiarato da Blöchliger, tanto che la stessa ministra nidvaldese è corsa subito ai ripari ammettendo la doppia cittadinanza, che a suo dire non ha mai significato molto, pur non possedendo un passaporto britannico valido. Di questo "incidente" si trova già traccia su Wikipedia, in cui si legge che la stessa ministra si sarebbe scusata con l'enciclopedia online.
Conflitti di interesse
Il tema della cittadinanza dei magistrati è caro all'UDC, che ne ha fatto una questione di principio e un cavallo di battaglia, presentando nel recente passato atti parlamentari affinché ai consiglieri federali fosse vietata la doppia o tripla cittadinanza. L'argomento aveva occupato la cronaca politica poco prima dell'elezione del ticinese Ignazio Cassis in Consiglio federale nel 2017, praticamente costretto a rinunciare alla cittadinanza italiana. Nel 2018, l'attuale presidente dell'UDC, Marco Chiesa, aveva poi presentato un'iniziativa parlamentare per vietare ai consiglieri federali di avere più di un passaporto. Ma nel dicembre di quell'anno, il Consiglio nazionale aveva respinto per 125 voti a 64 l'atto parlamentare con cui si voleva restringere l'accesso all'esecutivo ai soli cittadini svizzeri. Secondo la maggioranza, non vi è motivo di dubitare della lealtà di un Consigliere federale al beneficio della doppia nazionalità.