
La dura politica migratoria dell’amministrazione di Donald Trump colpisce anche cittadini svizzeri. Secondo quanto riferisce il Blick, le autorità statunitensi hanno finora arrestato tre persone con passaporto elvetico nell’ambito delle nuove operazioni di controllo effettuate dall'agenzia statunitense Immigration and Customs Enforcement (ICE).
Soggiorno oltre i termini
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha confermato al giornale d'Oltralpe che in tutti e tre i casi il motivo dell’arresto è stato un cosiddetto "overstay", ovvero il superamento della durata massima consentita del soggiorno negli Stati Uniti. I cittadini interessati avrebbero quindi violato le condizioni del visto o dell’autorizzazione ESTA, che permette soggiorni fino a 90 giorni senza visto.
Detenuti fino al rimpatrio
Secondo quanto comunicato dal DFAE, le persone sono state trattenute dalle autorità statunitensi fino al primo volo disponibile verso la Svizzera e ora si trovano tutte in libertà. Non sono però stati forniti dettagli sulla durata della detenzione né sulle circostanze precise degli arresti, per motivi di protezione dei dati personali. Resta inoltre impossibile stimare l’eventuale numero di casi non notificati alle autorità svizzere.
Pratiche più rigide
Negli ultimi mesi, diversi media statunitensi hanno documentato un inasprimento delle pratiche dell’agenzia federale ICE, con arresti effettuati anche durante colloqui ufficiali per la richiesta della green card. Una prassi che, secondo avvocati specializzati in immigrazione, in passato veniva gestita con maggiore tolleranza. Alla luce di questa situazione, la Svizzera ha aggiornato le proprie raccomandazioni di viaggio, avvertendo che violazioni anche formali delle regole di ingresso negli USA possono comportare respingimenti, arresti o detenzione.
