
Lo statuto di protezione S deve essere rapidamente sottoposto a una valutazione. È quanto pensa la consigliera federale Karin Keller-Sutter, che si è espressa sull’argomento in un incontro coi media a Berna. La ministra di giustizia e polizia ha messo in chiaro che non vuole aspettare due anni per avere le prime valutazioni, “come accaduto con il coronavirus”.
Statuto mai utilizzato prima
Lo statuto S esiste dal 1999, ma non era mai stato utilizzato prima del conflitto in Ucraina, ha ricordato Keller-Sutter. Proprio per questo “bisogna rapidamente trarre insegnamenti dalle prime esperienze”.
Un rapporto intermedio prima di Natale
Un gruppo di valutazione si dovrà fare un’immagine dell’applicazione dello statuto. Dovrà indicare ad esempio se vi è stata la protezione prevista per i profughi di guerra. Importante anche l’impatto sul normale sistema d’asilo. Il gruppo dovrà pure fare il punto sulla coordinazione con l’Unione europea, i Cantoni e i Comuni sui possibili rientri in Ucraina. La consigliera federale si aspetta i primi rapporti intermedi prima di Natale. Un documento conclusivo sarà invece presentato a fine 2023.
In calo le richieste
Attualmente le richieste di statuto S sono in calo, ha precisato Keller-Sutter. “Ma non sappiamo cosa accadrà con la guerra”. Se la situazione si aggrava, i Paesi europei devono prepararsi a un importante afflusso. In caso di miglioramenti si potrà invece pensare ai rientri. Finora sono 56’908 i profughi provenienti dall’Ucraina che hanno ottenuto lo statuto S e quindi rapida protezione in Svizzera, senza doversi sottoporre a una procedura d’asilo ordinaria.
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