
Un'ex segretaria di UBS che aveva effettuato spese folli con la carta di credito aziendale è stata oggi condannata dal Tribunale cantonale zurighese a 18 mesi di reclusione con la condizionale per appropriazione indebita. Dovrà inoltre rimborsare alla banca 716'290 franchi. La somma corrisponde al totale delle spese "illegali" secondo la corte. UBS chiedeva invece un risarcimento di 1,4 milioni di franchi: il milione speso dalla donna tra il 2003 e il 2010, più 400'000 franchi di interessi dal 2010. La sentenza può comunque essere impugnata presso il Tribunale federale e sarebbe la seconda volta che l'Alta Corte si esprime su questo caso. La ex segretaria infatti era stata assolta in primo e secondo grado. Il Tribunale cantonale di Zurigo ha però dovuto riesaminare il caso su richiesta del Tribunale federale.
"Clima da self-service"
L'imputata aveva spiegato di non aver mai nascosto i suoi acquisti. Tutto era stato visibile chiaramente sugli estratti conto e tutto era stato approvato dai suoi superiori. "C'era un clima da self-service", ha aggiunto. Il procuratore è d'accordo solo fino a un certo punto: "I banchieri-star ritenevano che il controllo delle spese non fosse di loro competenza. Hanno quindi firmato alla cieca". Questa omissione non significa però che la donna avesse diritto di lanciarsi in spese folli. Il principio "se lo fanno tutti, sono autorizzato a farlo anch'io" non si applica al diritto penale, ha sottolineato l'accusa.
Carta di credito utilizzata 800 volte
L'atto d'accusa indica oltre 800 casi, tra il 2003 e il 2010, in cui la donna ha utilizzato la carta di credito per scopi privati, ad esempio borse di oltre 1400 franchi, gioielli per 8000 franchi, nonché vacanze in Thailandia e fatture del dentista e di una clinica di bellezza. In totale, in sette anni ha speso oltre un milione di franchi. È improbabile che l'ex segretaria riesca a restituire il denaro in tempi brevi. La donna ora vive nel Regno Unito e dà una mano al golf club del marito. Guadagna l'equivalente di circa 34 franchi a settimana facendo la dog-sitter. La donna è finita alla sbarra solo perché i suoi superiori, tra cui vi era anche l'ex banchiere - ed ex responsabile di UBS per la gestione patrimoniale negli USA - Raoul Weil, erano stati esonerati dalle loro funzioni nel corso della controversia fiscale statunitense. Il suo nuovo supervisore ha controllato in maniera più dettagliata le spese e l'ha denunciata.