
Gli Ospedali universitari di Ginevra (HUG), che si spalmano su quattordici ettari nel centro città, dispongono di una rete di tunnel di oltre tredici chilometri. Questa configurazione, unica in Svizzera, permette di ottimizzare la gestione dei flussi di personale e materiali. "Questa vitale arteria per una città ospedaliera crea invidia" ha rivelato Thierry Ernault, responsabile del servizio trasporti, distribuzione e magazzino. "Gli architetti che hanno concepito questi tunnel erano dei visionari", ha proseguito lo specialista in logistica. Costruita negli anni 1960, la vasta rete non ha praticamente subito modifiche. All'epoca, i passaggi sotterranei erano stati pensati per accorciare i tragitti del personale e dei pazienti, ma anche per proteggersi dalle intemperie. L'utilizzo si è poi intensificato con lo sviluppo degli HUG. Il materiale medico, le consegne, i prelievi, i pasti, la posta e il personale passano da lì.
Flusso intenso durante l'ora di punta
Per spostarsi in questo dedalo, gli ospedali ginevrini possiedono una flotta di 450 bici. Il trasporto di materiale medico, biancheria, pasti e rifiuti avviene poi con 141 piccoli veicoli elettrici. Il traffico può essere intenso, in particolare nell'ora di punto fra le 07:30 e le 08:30, con una media di 800/900 passaggi all'ora. Oltre 100 carrelli con i pasti partono dalle cucine tre volte al giorno, con 600 movimenti quotidiani. Secondo stime del nosocomio, nel 2024 sono stati percorsi oltre 98'000 chilometri. Questi passaggi sotterranei restano al centro delle riflessioni per lo sviluppo dell'ospedale. Le proiezioni stimano un aumento della frequentazione del 20% entro il 2050.
Limiti non sempre rispettati
Questo flusso incessante va ovviamente regolato. La velocità è limitata a 10 km/h, che diventano 5 km/h per i trasporti dei pasti. L'installazione di un radar dissuasivo dimostra che i limiti non vengono sempre rispettati alla lettera. Ad ogni modo "non ci sono mai stati incidenti gravi. Solo qualche piccolo tamponamento", ha detto Ernault.
Senso dell'orientamento a dura prova
L'accesso alle gallerie viene controllato ed è impedita l'entrata a visitatori e pazienti, che altrimenti potrebbero perdersi. L'agente di sicurezza Paulo Chaves, che lavora per gli HUG da 25 anni, conosce le parti sotterranee come le sue tasche. "Ci vuole un anno per orientarsi bene ed essere a proprio agio", stima. Cartelli colorati indicano la strada, ma la rete di tunnel mette rapidamente a dura prova il senso dell'orientamento.