
La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider torna a criticare la decisione del Gran Consiglio zurighese di sopprimere l'insegnamento del francese alle elementari. La direttrice del Dipartimento federale dell'interno (DFI) ribadisce: c'è il rischio di "un'erosione della coesione nazionale". La socialista giurassiana si era già espressa sulla questione il primo di agosto, nella sua allocuzione per la festa nazionale a Rorschach (SG), prima che il parlamento del più popoloso cantone si occupasse della mozione in tema linguistico, e con i media il giorno della decisione del legislativo zurighese, lunedì scorso.
La Confederazione potrebbe dover intervenire in materia
Il voto a Zurigo è il segnale di "un'evoluzione che prendo molto sul serio", dice in un'intervista pubblicata oggi da Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung la direttrice del DFI, cui competono gli ambiti della cultura e della politica linguistica nazionale. "Il Consiglio federale è convinto che i Cantoni siano in grado di risolvere autonomamente la questione linguistica. Ma sappiamo anche che la Confederazione dovrà intervenire qualora non riuscissero a farlo", torna a dire, sottolineando che presenterà al governo diverse opzioni ancora questo mese.
Molti favorevoli ad abolire il francese alle elementari
Il Gran Consiglio di Zurigo ha deciso con 108 voti contro 64 di abolire l'insegnamento del francese nella scuola elementare. La mozione approvata incarica il Consiglio di Stato, che deplora la decisione, di creare entro due anni le basi legali affinché la lingua di Molière sia insegnata solo a partire dal nono anno scolastico e non più dal quinto, come avviene ora.