
La notizia della procedura penale a carico del consigliere nazionale vallesano Yannick Buttet, nel frattempo autosospesosi dalla vicepresidenza del PPD svizzero, sta scuotendo oggi la Berna federale, che si trova confrontata a discutere del tema delle molestie sessuali.
Buttet, come noto, è accusato di stalking nei confronti di un'ex amante, ma anche in Parlamento alcune colleghe sostengono si fosse reso protagonista di "comportamenti inopportni", in particolare quando era sotto l'influsso dell'alcool.
Tra le persone particolarmente scosse stamattina a Berna c'è la consigliera nazionale ginevrina e vicepresidente dell'UDC svizzero, Céline Amaudruz, che ai colleghi della Tribune de Genève non ha voluto commentare la vicenda riguardante il consigliere nazionale vallesano, ma ha rivelato di aver lei stessa subito delle molestie in Parlamento.
"La giustizia deve fare il suo lavoro" ha dichiarato Amaudruz in relazione alla procedura penale aperta nei confronti di Yannick Buttet. "Trovo un tale comportamento veramente grave. Ma ogni persona ha il diritto alla presunzione d'innocenza."
La ginevrina si è detta particolarmente toccata da questa vicenda perché le ricorda ciò che le è successo di recente. "Ho subito da parte di un parlamentare dei gesti inappropriati" rivela. "Non intendo dire di più, in quanto si tratta di qualcosa che riguarda la mia sfera privata, e non intendo nemmeno dire quale seguito giudiziario darò a questa vicenda."
Amaudruz non ha quindi voluto svelare il nome del parlamentare che l'avrebbe molestata. Ma ha sottolineato quanto è difficile per le donne portare alla luce questo genere di vicenda, poiché rischiano facilmente di passare dalla posizione della vittima a quella dell'accusata. Ha inoltre evidenziato che pochissime donne attive in politica hanno osato rompere il silenzio dopo lo scoppio del caso Weinstein negli Stati Uniti.
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