Svizzera
Società elettriche, pronti 10 miliardi
Immagine Crinari
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Keystone-ats
3 anni fa
Il Consiglio federale ha posto in consultazione il piano di salvataggio volto a garantire la liquidità delle imprese, confrontate con prezzi estremi o inadempienze su larga scala delle controparti

Il Consiglio federale ha posto oggi in consultazione, fino al 4 maggio, il progetto di legge per il salvataggio delle aziende elettriche di rilevanza sistemica in caso di crisi, onde garantire al Paese l'approvvigionamento in energia. Il governo è pronto a mettere sul piatto 10 miliardi di franchi. Dopo l'adozione del messaggio a metà maggio, il disegno di legge dovrà essere discusso dal Parlamento nella sessione estiva e posto in vigore con urgenza, precisa una nota governativa odierna. A medio termine, la legge - la cui validità è fissata in 4 anni, ossia fino al 2026 - dovrà essere sostituita da altre misure per salvaguardare la sicurezza dell'approvvigionamento.

Partecipazione obbligatoria
Tenuto conto delle forti oscillazioni del prezzo dell'energia e delle incertezze legate alla guerra in Ucraina, il governo, come annunciato nelle scorse settime, è pronto a mettere sul piatto fino a 10 miliardi di franchi per garantire la liquidità delle società alle prese con prezzi estremi o inadempienze su larga scala delle controparti. Stando al progetto, le società elettriche importanti - la cui partecipazione al piano di salvataggio non è facoltativa - sono obbligate a concordare in anticipo con la Confederazione le condizioni per un mutuo in una situazione di crisi, perché in caso di emergenza l'aiuto deve essere disponibile entro 48 ore. Oltre a ciò, i Cantoni dovranno rimborsare alla Confederazione la metà delle eventuali perdite sui mutui. La quota dei singoli Cantoni corrisponde alla loro quota del Pil. In cambio, i Cantoni ricevono il 50% per cento delle entrate generate dal supplemento di rischio

Ruolo sussidiario
Come ricorda una nota odierna dell'esecutivo, il ruolo della Confederazione è sussidiario. In prima battuta sono chiamate in causa le aziende stesse. Queste ultime, insieme con i loro finanziatori (banche, obbligazionisti, ecc.) e ai loro proprietari (Cantoni, Comuni, privati), devono adottare con continuità tutti i provvedimenti atti a prevenire situazioni di crisi. In particolare, esse sono tenute a prendere misure per preservare e aumentare la liquidità. In caso di sviluppi straordinari del mercato che comportino problemi di liquidità per le aziende elettriche di rilevanza sistemica, la Confederazione può accordare mutui garantiti. Le aziende elettriche mantengono così la capacità di operare e possono assicurare la fornitura di corrente.

Condizioni severe
Le condizioni poste dal governo per il sostegno sono molto severe e includono, tra l'altro, prescrizioni sulla trasparenza, una rimunerazione a condizioni di mercato dei mutui, più un supplemento di rischio del 20%, il divieto di distribuzione di dividendi e la costituzione di pegni sulle azioni a titolo di garanzia. Inoltre, la Confederazione riscuote da ciascuna impresa di rilevanza sistemica un importo forfettario annuale di 15 milioni a copertura perlomeno parziale dei costi per la messa a disposizione del piano di salvataggio. Se, alla fine delle operazioni, i proventi dell’emolumento superano i costi, la copertura in eccesso viene rimborsata alle imprese. La legge ha validità fino al 2026. In seguito dovranno essere adottati provvedimenti in grado di rendere il settore elettrico più resiliente in caso di crisi e il piano di salvataggio superfluo. Essi includeranno prescrizioni per garantire in ogni momento la continuità di funzioni importanti come la produzione di elettricità (Business Continuity Management), una legge sull'integrità e la trasparenza del commercio all'ingrosso di elettricità e gas, così come eventuali requisiti sulla liquidità e la capitalizzazione delle aziende.

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