Svizzera
“Situazione stabile nelle terapie intensive”
L’Ufsp ha fatto il punto sulla situazione epidemiologica nel nostro Paese. Masserey: “Evitate luoghi affollati”, Hauri: “C’è carenza di personale”

“La situazione nelle terapie intensive è stabile”. Così Virginie Masserey dell’Ufsp in apertura dell’appuntamento settimanale con la stampa a Berna per aggiornare sulla situazione epidemiologica. “È probabile che il numero di casi continuerà ad aumentare ma più lentamente rispetto alle settimane precedenti”, sottolinea. Il numero delle infezioni – come già detto più volte dagli esperti – è però probabilmente sottostimato, questo perché molte persone sono senza o quasi sintomi.

Differenze regionali
Permangono in Svizzera differenze sostanziali tra i cantoni. Il tasso di positività - fino al 50% per i test PCR - è assai elevato, con un’incidenza che varia molto nelle regioni: particolarmente toccati dal fenomeno sono la regione del Lemano, dove anche i ricoveri tendono a crescere, al pari del Ticino. Per quanto riguarda le vaccinazioni, l’Ufsp ha spiegato che quasi il 68% della popolazione è vaccinata e il numero di nuove vaccinazioni alla settimana è stabile. In tal senso Masserey ha anticipato che la Commissione per le vaccinazioni starebbe lavorando all’adeguamento per la raccomandazione del richiamo del vaccino anche per i più giovani(over 12).

“Evitare luoghi affollati”
Rispetto alle nuove misure sulla quarantena Masserey ha sottolineato l’importanza a rimanere cauti e a rispettare le misure il più possibile. “La riduzione è possibile perché Omicron ha un periodo di incubazione più breve”, ha spiegato. Tuttavia, a suo avviso, anche dopo la fine della quarantena è sempre meglio portare una mascherina ed evitare luoghi affollati: il pericolo di essere positivi, benché senza sintomi, è reale. Sussiste quindi la possibilità di trasmettere l’infezione.

Manca il personale
Anche il medico Rudolf Hauri ha sottolineato la difficoltà di tutti i cantoni a fare il tracciamento dei contatti. “Nonostante il periodo più breve di isolamento e quarantena il problema persiste”, spiega Hauri. Infatti, alle persone infette, probabilmente sarà capitato anche a voi, viene chiesto spesso di contattare loro stesse i contatti più strette. Ma questa è una soluzione “necessaria, perché al momento non ci sono altre scelte”. “Finora non ci sono stati colli di bottiglia nel sistema sanitario, ma ci sono carenze di personale”, afferma Hauri. I Cantoni sono collegati in rete per aiutarsi a vicenda in caso di emergenza. I diversi carichi di lavoro potrebbero essere compensati e finora non sono stati necessari trasferimenti di pazienti malati.

“Leggermente ottimisti”
Al momento delle domande un giornalista ha chiesto a Virginie Masserey se gli scenari della task force erano sbagliati. L’esperta ha però sottolineato che “nessuno sa come si svilupperà la situazione nelle prossime settimane, l’aumento dei ricoveri potrebbe verificarsi”. Rispondendo a un’altra domanda l’Ufsp ha dichiarato di poter essere “ragionevolmente e leggermente ottimisti”.

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