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Siccità e caldo estremo fanno esplodere i prezzi dell'olio d'oliva
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Redazione
2 anni fa
In Svizzera i prezzi dell'olio d'oliva e del vino sono aumentati a causa della scarsità d'acqua e delle condizioni meteorologiche avverse verificatesi in particolare nel Sud dell'Europa, mentre i prezzi di alcuni prodotti come lo zucchero e i materiali da riparazione sono diminuiti.

“Mercante di vino, mercante poverino; mercante d’olio, mercante d’oro”. In questi ultimi mesi questo antico proverbio toscano dice il vero quanto il falso: ad ottobre i prezzi dell’olio d’oliva sono cresciuti ben del 3,6% rispetto al mese di settembre. Ma ad aumentare c'è stato anche il prezzo del vino, pari a un +3,5%. Stando a Comparis, il mese scorso i prezzi dei beni di uso quotidiano in Svizzera hanno visto un aumento del 2,2% rispetto ad ottobre del 2022. L’aumento mensile (settembre-ottobre) è invece stato dello 0,2%. E come detto ad aumentare in particolar modo c’è anche il tanto usato e apprezzato olio, anche se l’aumento più significativo l’hanno registrato console per videogiochi e giochi elettronici (+5%). Ma tornando all’olio, da cosa è dovuto questo importante aumento? “Per il secondo anno consecutivo, la scarsità d’acqua, la siccità e il caldo hanno causato gravi perdite di produzione in Andalusia. L’offerta notevolmente ridotta si traduce in forti aumenti dei prezzi dell’olio d’oliva”, afferma l’esperto di finanze di Comparis Dirk Renkert. L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) - calcolato dall’Ufficio federale di statistica - è invece aumentato dell’1,7%.

Prezzi in aumento rispetto al mese precedente

Rispetto a settembre 2023, i prezzi nel paniere svizzero di Comparis sono – come detto – saliti dello 0,2% (IPC: -0,1%). Già il mese precedente i costi per i beni di uso quotidiano erano scesi della stessa percentuale (IPC: -0,1%). “Probabilmente qualcuno è rimasto sorpreso dall’aumento moderato dell’IPC, dato che i primi rincari degli affitti a danno degli inquilini sono iniziati già all’inizio di ottobre. Tuttavia, secondo la metodologia dell’UST per il calcolo dell’IPC, questi incrementi non vengono presi in considerazione mensilmente, ma solo ogni tre mesi. Pertanto, gli effetti dovrebbero essere visibili solo a novembre”, spiega sempre Renkert.

Gli aumenti maggiori

A subire un rincaro nell’ultimo mese ci sono stati anche molti altri prodotti, come quelli della categoria “altri stampati”, aumentati del 12,5% (a settembre -1,85%). I consumatori devono inoltre sborsare di più per le calzature da uomo, con un aumento dei prezzi pari 5,3% a ottobre (a settembre +0,8%). Tra i cinque prodotti che più di tutti hanno subito un rincaro figurano il vino rosso (+3,5%), gli accessori per l’abbigliamento (+3,3%) e le calzature da bambini (+3,1%). Sempre ad ottobre, i prezzi di margarina, grassi e oli commestibili sono saliti dello 0,8% rispetto a settembre. Questa categoria comprende anche l’olio d’oliva, il cui prezzo è aumentato del 3,6%. “Quest’anno le condizioni meteorologiche avverse nei principali paesi produttori, ovvero Spagna, Italia e Grecia, hanno rovinato il raccolto. In Andalusia, la più grande regione olivicola della Spagna, l’estrema carenza d’acqua, la siccità e le temperature elevate hanno compromesso la produzione di olive per il secondo anno consecutivo. Il calo dell’offerta si è tradotto in un forte aumento dei prezzi. Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, il rincaro è stato addirittura del 24%”, continua l’esperto.

Il maggior calo dei prezzi rispetto al mese precedente

Rispetto a settembre, nel mese di ottobre, si è invece assistito a un calo dei prezzi nello zucchero (-3,2%), nei materiali per le riparazioni dell’abitazione (-2,9%), dell’acqua minerale naturale (-2,7%), del settore alberghiero (-2,3%) e del tè (commercio al dettaglio; -2,2%).

In Svizzera inflazione contenuta

Dando un’occhiata oltre confine si nota che il rincaro in Svizzera su base annua è più contenuto rispetto all’eurozona. Secondo Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, negli ultimi 12 mesi i prezzi nella zona euro sono cresciuti del 2,9%. A ottobre il tasso di inflazione era dello 0,1%.

Rincaro più elevato percepito dalle coppie di over 65 anni senza figli

Nell’ultimo anno, il rincaro ha colpito soprattutto le coppie over 65 senza figli, che attualmente percepiscono un tasso di rincaro del 2,3% rispetto all’anno scorso. Per questa categoria di popolazione, anche a ottobre la vita è diventata ancora più costosa rispetto al mese precedente (+0,1%). Dal punto di vista puramente matematico, le coppie al di sotto dei 65 anni senza figli percepiscono un rincaro inferiore. Con 107,4 punti, l’inflazione percepita negli ultimi 12 mesi da questa categoria di popolazione è stata del 2,2%.

L’inflazione è percepita soprattutto dalle economie domestiche più abbienti

Considerando il reddito, rispetto allo scorso anno il costo della vita è cresciuto soprattutto per la fascia di reddito più alta. L’indice dei prezzi al consumo per questa categoria è aumentato del 2,3%. A ottobre il rincaro è stato dello 0,2%. La fascia di reddito medio-alta è stata la meno colpita dal rincaro. Rispetto all’anno scorso, i prezzi per questa categoria sono cresciuti dell’2,1%. Lo scorso mese invece i prezzi dei beni consumati dalla fascia di reddito medio-alta sono saliti dello 0,2%.

Nessuna differenza tra le regioni linguistiche

La Svizzera tedesca, francese, italiana e romancia hanno tutte registrato un rincaro del 2,2%. Nel mese di ottobre il livello dei prezzi è aumentato dello 0,2% in ogni regione linguistica.