
Si profila un doppio "no" alle votazioni federali del 30 novembre: stando agli ultimi sondaggi pubblicati dalla SSR e da 20 Minuten/Tamedia, alle urne verrebbero respinte sia l'Iniziativa Servizio civico che l'Iniziativa per il futuro. Nel corso della campagna la percentuale dei contrari è aumentata notevolmente per entrambi i testi in votazione, come si evince dalle inchieste pubblicate oggi dai due gruppi mediatici.
L'iniziativa Servizio civico
Per quanto riguarda l'iniziativa popolare "Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)", promossa da un comitato interpartitico e il cui esito era incerto nel primo sondaggio, ora si sta invece delineando un chiaro "no". Stando alla seconda indagine della SSR infatti, che ha raccolto i dati fino al 9 di novembre, il 68% degli aventi diritto di voto è contrario all'idea di rendere obbligatorio per tutte le persone con cittadinanza svizzera il servizio nell'esercito o nella protezione civile (+22 punti percentuali rispetto al primo sondaggio pubblicato il mese scorso). La quota di favorevoli è invece scesa di 16 punti percentuali, attestandosi ora al 32%. Anche dalla seconda indagine di 20 Minuten/Tamedia si evince un forte calo dei consensi, scesi al 28% (-23 punti percentuali), a fronte di un 70% degli intervistati che si è dichiarato contrario all'Iniziativa Servizio civico. Si è inoltre denotata una riduzione della quota degli indecisi in entrambi i sondaggi: il 4% per quanto riguarda l'inchiesta SSR e il 2% per 20 Minuten/Tamedia.
Donne fortemente contrarie
Stando all'indagine della SSR, la maggior parte dei favorevoli si è dichiarata di fede Verde liberale o Verde, seppur neanche questi partiti hanno raggiunto una maggioranza di consensi. Il sostegno all'Iniziativa Servizio civico è calato anche tra i giovani, le persone con un livello di istruzione elevato, gli elettori romandi e delle aree rurali, così come tra gli uomini. L'argomento dei contrari, secondo cui un "sì" alle urne causerebbe costi più elevati per la Confederazione e i Cantoni, ha acquistato sempre più peso. Nell'inchiesta 20 Minuten/Tamedia, il consenso delle elettrici è crollato dal 42 al 22%. Per le intervistate che si dicono contrarie all'iniziativa, un "sì" alle urne graverebbe ulteriormente il carico su molte donne, che già oggi svolgono incarichi non retribuiti (ad esempio nell'ambito dell'assistenza, dell'educazione e del lavoro domestico). Tra gli uomini, il sostegno si attesta al 34%. Per quanto riguarda le regioni linguistiche, la maggioranza degli intervistati della Svizzera italiana si è detta contraria all'iniziativa con il 71% dei "no".
"No" all'iniziativa GiSo
Anche l'iniziativa popolare "Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)" è destinata a fallire. Secondo il sondaggio della SSR, se si fosse votato il 9 novembre, il testo lanciato dai Giovani Socialisti (GiSo) sarebbe stato bocciato con il 68% di "no". Il sostegno è calato di 4 punti percentuali, attestandosi al 30%. Il testo chiede l'introduzione di una tassa federale sulle successioni e sulle donazioni, che andrebbe ad aggiungersi a quelle previste da comuni e cantoni, per combattere la crisi climatica. Sugli importi eccedenti i 50 milioni di franchi sarebbe prelevata un'imposta del 50%, il cui gettito verrebbe attribuito per due terzi alla Confederazione e per un terzo ai cantoni.
Netto rifiuto tra i partiti borghesi
Stando al sondaggio di 20 Minuten/Tamedia, la quota dei contrari è salita al 75%, rispetto al 67% riscontrato a metà ottobre. Nella Svizzera italiana, l'ampio consenso iniziale è vieppiù svanito nel corso della campagna e ora i "no" sono al 73%. Rispetto alla prima indagine, il divario tra i partiti borghesi e quelli di sinistra si è ulteriormente allargato. Tra i sostenitori dei Verdi (71% dei favorevoli) e del PS (58% di consensi), l'iniziativa gode ancora di un appoggio considerevole, anche se è calato in entrambi partiti. Nel campo borghese, invece, la percentuale dei "no" è schiacciante: 91% tra i fedeli del Centro, 95% tra i sostenitori del PLR e 96% tra coloro che votano UDC. I sondaggi SSR sono stati realizzati telefonicamente tramite l'istituto gfs.bern. Tra il 5 e il 13 novembre sono state interrogate 2'939 persone aventi diritto di voto. Il margine di errore è di +/-2,8 punti percentuali. All'inchiesta di 20 Minuten/Tamedia, condotta online tramite l’istituto Leewas hanno partecipato 12'263 persone provenienti da tutta la Svizzera, con un margine di errore di 1,5 punti percentuali.
