Imposte
Imposizione individuale: ancora divergenze, ma il Nazionale dice sì all'iniziativa
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
18 ore fa
Con 98 voti favorevoli e 96 contrari, la Camera del popolo raccomanda di approvare l'iniziativa delle Donne PLR, che chiede il passaggio alla tassazione individuale. Il dossier passa agli Stati.

Rimangono ancora divergenze dopo il secondo passaggio al Consiglio nazionale del progetto volto a introdurre l'imposizione individuale dei coniugi in Svizzera. La Camera ha però fatto un importante passo avanti raccomandando, seppur di misura (98 voti a 96), il "sì" all'iniziativa popolare in materia delle Donne PLR. Il testo, denominato "Per un'imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)", chiede esplicitamente il passaggio alla tassazione individuale, coppie sposate incluse. Attualmente, nella Confederazione la tassazione individuale viene applicata alle persone sole e alle coppie non sposate. Quelle sposate e quelle dello stesso sesso che vivono in un'unione registrata sono invece tassate congiuntamente. I loro redditi, deplorano le iniziativiste, vengono dunque sommati e pagano un importo più elevato.

Argomenti già espressi

Nel dibattito tenutosi oggi, i consiglieri nazionali hanno ripetuto argomentazioni già note, espresse più volte in passato in questo e altri dibattiti simili. La visione è assai ideologica, con l'UDC e il Centro a difendere la famiglia tradizionale. Per quest'ultima formazione politica, la penalizzazione fiscale del matrimonio, denunciata dal Tribunale federale nel 1984, va risolta con la sua iniziativa popolare (che prevede esplicitamente il cumulo dei redditi dei coniugi nella dichiarazione d'imposta, e che non è quindi compatibile con quella delle Donne PLR).

"Perché obbligare i cantoni a modificare il loro sistema cantonale quando questi hanno già risolto il problema della penalizzazione del matrimonio?", si è chiesto Leo Müller (Centro/LU), ricordando come la stragrande maggioranza di essi sia contraria alla riforma. La proposta è un mostro burocratico: gli stimoli all'occupazione del passaggio all'imposizione individuale generati non basteranno neppure per compensare il numero maggiore di tassatori necessari per esaminare il forte aumento del numero di dichiarazioni d'imposta da esaminare, ha sostenuto il lucernese.

Questo argomento è stato rispedito al mittente dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter: all'inizio degli anni Duemila si è passati da una dichiarazione a scadenza biennale a una annuale, senza che ciò abbia causato problemi di sorta. Ci sarà inevitabilmente maggior lavoro all'inizio, ma nel medio termine potrà essere senza problemi gestito con la standardizzazione informatica e l'intelligenza artificiale, ha aggiunto Beat Walti (PLR/ZH).

Il passaggio all'imposizione individuale ha anche importanti stimoli all'occupazione in un contesto di penuria di manodopera, hanno sottolineato diversi oratori. Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR/SG) ha anche lodato il fatto che la proposta permetterà di imporre le coppie indipendentemente dallo stato civile. "Il sistema fiscale non deve più privilegiare un solo tipo di famiglia", ha sostenuto.

Imposizione individuale sì, ma senza iniziativa

Anche la consigliera federale Keller-Sutter si è espressa a favore del passaggio all'imposizione individuale, ma non con lo strumento dell'iniziativa. "Non è necessario avere una disposizione costituzionale, basta una revisione di legge", ha sostenuto alludendo al controprogetto indiretto alla proposta delle Donne PLR. Tale controprogetto è stato anch'esso discusso oggi dal Consiglio nazionale. Il principio del passaggio all'imposizione individuale è già stato approvato da entrambe le camere. Il dossier si trova oggi alla fase di appianamento delle divergenze.

Rimangono divergenze

Divergenze che però sono state mantenute: la Camera del popolo ha così respinto la possibilità, introdotta dagli Stati, di trasferire le deduzioni per figli. "No" anche a disposizioni procedurali concernenti il diritto reciproco dei coniugi di esaminare gli atti e di fare ricorso. La Camera del popolo ha infine adottato una tariffa d'imposta che si situa tra quella accolta dai "senatori" e quella originariamente proposta dal governo.

Trasferimento delle deduzioni

Per Paolo Pamini (UDC/TI) la necessità di concedere la possibilità del trasferimento della deduzione per i figli è necessario nei casi in cui un genitore non possa farla valere poiché ha un reddito insufficiente o nullo. "La situazione sarebbe altrimenti ingiusta", ha sostenuto. Anche la possibilità di esaminare la dichiarazione dell'altro coniuge è importante, ha aggiunto il ticinese. Ci sono infatti molte situazioni in cui la tassazione di uno ha impatto su quella dell'altro, basti pensare alla divisione della sostanza o del reddito locativo, ha spiegato Pamini.

Diversi parlamentari - come Kathrin Bertschy (PVL/BE), che si è espressa a nome della commissione - hanno però sostenuto come la proposta renderebbe solo il sistema più complicato e andrebbe a beneficio solo delle coppie sposate. Ciò sarebbe in totale contraddizione col principio stesso di imposizione individuale, anche perché creerebbe interdipendenza tra le dichiarazioni fiscali dei coniugi.

Con 130 voti contro 66 la Camera del popolo ha così seguito la maggioranza e bocciato la possibilità di trasferire le deduzioni. "No" con un risultato identico anche al diritto reciproco dei coniugi di esaminare gli atti, ritenuto da più parti superfluo vista l'assenza del trasferimento delle deduzioni.

Tariffa d'imposta

La terza divergenza tra Consiglio nazionale e degli Stati riguarda il coefficiente d'imposta. In prima lettura la Camera del popolo aveva approvato la proposta del Consiglio federale, che avrebbe causato minuti introiti per circa un miliardo di franchi all'anno (poi ricalcolati in 800 milioni per tenere conto della cosiddetta "progressione a freddo"). Gli Stati, un po' a sorpresa, avevano da parte loro adottato una soluzione che prevedeva una progressione più rapida dell'aliquota d'imposta, per diminuire le perdite fiscali. Queste sarebbero ammontate a 500 milioni.

A mo' di compromesso, la Commissione dell'economia e dei tributi del Nazionale ha proposto un nuovo calcolo, che limita le minori entrate in circa 600 milioni di franchi. "Si tratta di un compromesso accettabile, ma che non deve spingersi oltre", ha sostenuto Walti, che ha giudicato la soluzione avanzata dai "senatori" troppo pesante per la classe media.

Oggi, comunque, nessuno ha difeso la proposta adottata alla Camera dei cantoni: la sinistra si è allineata al compromesso commissionale, adottato con 101 voti contro 95. UDC e Centro avrebbero voluto rimanere alla soluzione adottata in prima lettura. "La maggioranza vuole salvare il progetto riducendo le perdite fiscali, ma ciò implicherà un aumento delle imposte per alcune categorie di cittadini", ha sostenuto Müller alludendo alle famiglie della classe media con una ripartizione tradizionale dei ruoli.

Il dossier passa agli Stati

In qualsiasi soluzione che verrà scelta ci sarà chi ci guadagna e chi ci perde, ciò succederebbe anche con l'iniziativa popolare del Centro, ha però tenuto a far sapere Keller-Sutter. Il dossier - l'iniziativa delle Donne PLR e il controprogetto (la nuova Legge federale sull'imposizione individuale) - passa ora al Consiglio degli Stati.