
Il Servizio sociale dell'esercito (SSEs) nel 2024 ha sostenuto militari, militi della protezione civile, membri del Servizio della Croce Rossa come pure pazienti militari e superstiti con 713'000 franchi, una somma di 130'000 franchi superiore a quella dell'anno precedente. Lo ha comunicato oggi l'Aggruppamento Difesa. L'anno scorso il SSEs ha ricevuto 3355 chiamate rispetto alle 2924 del 2023, indica la nota, precisando che gli assistenti sociali dell’SSEs, oltre ad aver risposto a numerose richieste di informazioni, hanno complessivamente trattato 1978 dossier, 97 in più rispetto al 2023.
Più reclute e migliore informazione
Un fattore determinante per l'aumento delle attività di consulenza e delle spese è stato costituito dagli effettivi d'entrata elevati nelle scuole reclute e da una migliore informazione tra le persone che si sono ferite o ammalate durante il servizio, viene spiegato. Colmare questa lacuna informativa tra le persone che prestano servizio ha portato a un aumento della domanda, particolarmente evidente nelle spese per pazienti militari.
Da dove provengono i mezzi finanziari
I mezzi finanziari per gli aiuti materiali provengono esclusivamente da sussidi versati da fondazioni e da donazioni. Il SSEs aiuta i militari, i membri del Servizio della Croce Rossa e i militi della protezione civile che, visto l'obbligo di prestare servizio con soldo (per esempio scuola reclute, corsi di ripetizione), incontrano difficoltà personali, professionali o familiari. Inoltre sostiene le persone che prestano servizio di promozione della pace o servizio d'appoggio all'estero e che a causa di questo servizio incorrono in situazioni di difficoltà, ma anche pazienti militari che, in seguito ad infortunio o malattia durante il servizio militare, si trovano in una situazione difficile. Fornisce pure sostegno a congiunti di pazienti militari o superstiti di militari deceduti.