
Il traffico, in cifre, registrato nel 2022 è questo: +6.7% di veicoli sulle strade nazionali e una percorrenza complessiva di 29.3 miliardi di veicoli-chilometro. Dati che, spiega l’Ufficio federale delle strade (USTRA) portano i volumi di traffico ad avvicinare i valori del 2019. “Nel 2020 l’emergenza sanitaria aveva provocato una forte contrazione dei volumi di traffico, mentre nel 2021 si è registrata una tendenza al rialzo, continuata anche lo scorso anno”, viene spiegato nel comunicato stampa, dove l'USTRA evidenzia "come la rete nazionale, con un'estensione inferiore al 3% del totale, nel 2022 ha assorbito il 41% del traffico. Percentuale che sale al 70% per quanto riguarda il trasporto di merci".
Sempre più ore in colonna
Lo scorso anno, sulla rete delle strade nazionali, “si sono formati incolonnamenti per un totale di 39 863 ore: si tratta del valore più alto mai registrato, in crescita del 22,7% rispetto all'anno precedente. Più della metà delle ore di coda si sono verificate nelle regioni di Zurigo/Argovia, Basilea, Berna/Soletta, Lucerna, Ticino e Lemano. Questi punti critici rispecchiano le situazioni di maggior traffico sulle singole autostrade”. Tra le cause, l’USTRA spiega che a dominare “è sempre il traffico intenso, responsabile dell’85% delle colonne”. Una cifra elevata che “evidenzia la fragilità del sistema, diffusamente congestionato a livelli tali da determinare lunghi ingorghi e spostamenti impattanti verso la viabilità cantonale e comunale”.
Le misure per "far scorrere" il traffico
Per ridurre il numero di ore in colonna, lo scorso anno l'USTRA "ha adottato diverse strategie, puntando su un utilizzo più efficiente e razionale dello spazio stradale. A tal fine continuano gli interventi intesi a potenziare e ottimizzare gli impianti di gestione del traffico, tra cui strumenti per la regolazione armonizzata dei limiti di velocità, corsia dinamica, sistemi di dosaggio agli ingressi autostradali e di comando impianti". L'effetto di queste misure sulle congestioni più intense, continua l'Ufficio federale "è tuttavia insufficiente, per cui sono indispensabili anche potenziamenti mirati per risolvere criticità specifiche. I progetti di ampliamento necessari sono riportati e classificati per grado di priorità nel PROSTRA, aggiornato e presentato al Parlamento ogni quattro anni. Il messaggio che accompagna l'ultima edizione, attualmente al vaglio delle Camere, indica come obiettivo il miglioramento della viabilità e della sostenibilità delle autostrade, da realizzarsi entro il 2030, soprattutto negli agglomerati urbani, garantendo al contempo la resilienza della rete". In futuro, conclude il comunicato stampa, "sarà ancora più importante di quanto non lo sia già oggi assicurare un livello minimo di resilienza della rete viaria nazionale, per esempio ampliando l'infrastruttura prima di eseguire lavori di manutenzione: è il caso del risanamento delle gallerie, per il quale la realizzazione di una nuova canna può prevenire lo stallo completo del traffico in una determinata regione. Oltre a queste opere servono però anche soluzioni innovative, come l'ASTRA Bridge".