
La Svizzera è "a un passo" dal concludere un accordo con Washington per quanto riguarda i dazi sulle esportazioni elvetiche voluti dal presidente USA. Lo ha sostenuto oggi la direttrice della Segreteria di Stato dell'economia (SECO) Helene Budliger Artieda. "Sono positiva. Anche se nulla è ancora definitivo, sono ottimista", ha dichiarato Budliger Artieda all'agenzia finanziaria AWP, a margine dell'assemblea generale della Federazione dell'industria orologiera (FH) a Losanna.
"Nessuna rottura tra USA e SVizzera"
Davanti ai rappresentanti del settore orologiero, la direttrice della SECO aveva precedentemente affermato che dopo pressoché dieci visite a Washington, la delegazione elvetica ha "compiuto buoni progressi nei colloqui con gli Stati Uniti". Le trattative sono in corso, ha aggiunto Budliger Artieda congedandosi prima di dirigersi a Berna. "Questo pomeriggio avremo una videoconferenza con il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick", ha rivelato. "Si tratta sempre di colloqui amichevoli, non c'è alcuna rottura tra gli Stati Uniti e la Svizzera", ha aggiunto, mettendo tuttavia in guardia da aspettative troppo elevate. "Ci aspettiamo 'dazi forfettari' del 10% circa e una serie di eccezioni, come nei casi vigenti per i prodotti farmaceutici o l'oro", ha affermato.
La situazione attuale
Da inizio aprile, quando il presidente USA Donald Trump ha emanato il relativo decreto esecutivo, molte esportazioni svizzere verso gli Stati Uniti sono soggette, fino a nuovo ordine, a dazi supplementari forfettari del 10% e a dazi del 25% sui prodotti in acciaio e alluminio, nonché sulle automobili e sui componenti automobilistici. L'amministrazione Trump ha inoltre previsto dazi supplementari del 21%, attualmente sospesi fino al 9 luglio.