Svizzera
“Se non migliora, nuove misure mercoledì”
Marco Jäggli
4 anni fa
Il Consigliere federale ha parlato dell’evoluzione del virus e dei possibili scenari: “casi e ospedalizzati ora raddoppiano ogni settimana”

Se la situazione non migliora, il Consiglio federale emanerà nuove misure mercoledì prossimo, valutando l’evoluzione nella settimana. Lo ha annunciato oggi il Consigliere federale Alain Berset in conferenza stampa, commentando che la situazione “peggiore più in fretta del previsto” con un raddoppio dei casi e delle ospedalizzazioni ogni settimana. Al momento, ha aggiunto Berset, la Svizzera ha circa 390 casi su 100’000 abitanti, quasi 8 volte la soglia per i paesi a rischio: “Tre settimane fa avevamo una delle migliori situazioni in Europa, oggi siamo una delle peggiori”

Le misure
Il Consigliere federale non è stato totalmente chiaro sulle possibili misure programmate, ma ha parlato in generale di “misure complementare negli spazi pubblici, negli assembramenti e per le manifestazioni”. Si vedrà quindi con ogni probabilità una riduzione del numero massimo degli assembramenti perché, come sottolineato nuovamente, “la maggior parte dei contagi avviene nella cerchia dei parenti e degli amici”. Berset non ha però voluto svelare altri dettagli o parlare dei possibili scenari alternativi, specificando inoltre che le misure politiche arrivano fino a un certo punto, facendo appello alla responsabilità individuale: “Il virus non ha le gambe e non si muove da solo”

Mini-lockdown
“Un mini-lockdown è parte delle opzioni”, ha spiegato inoltre il Consigliere federale, rispondendo alla domanda di un giornalista, “ma non siamo ancora nella situazione in cui pensiamo di implementare questa misura. Tuttavia”, ha aggiunto, “questo può cambiare molto rapidamente e dipende dall’evoluzione dei casi”. Il Consigliere federale ha dichiarato inoltre “Bisogna trovare il giusto sentiero, e i prossimi passi dipenderanno dalla realtà della situazione sul terreno”.

Disparità tra cantoni
Il Consigliere federale ha anche commentato le differenze di contagi tra cantoni, nei quali si verifica una grande disparità: “in alcuni cantoni siamo a più di 900 casi su 100’000 abitanti, in altri poco più di 100”, aggiungendo che il divario tra i più colpiti e quelli meno colpiti è di circa 7 volte. Berset ha inoltre lodato il caso del Vallese, che oggi ha imposto la chiusura ai ristoranti alle 22, parlando di “un esempio di come si può prendere misure forti ma proporzionate per controllare la situazione”.

Da 1’600 a 2’000 letti in terapia intensiva
Al momento gli ospedali svizzeri non hanno ancora problemi di capacità, ma “con il raddoppio di settimana in settimana degli ospedalizzati la situazione rischia di cambiare”. Rispondendo a una domanda dei giornalisti, Berset ha spiegato che al momento si contano circa 1’600 posti di terapia intensiva nel Paese, che potranno essere prossimamente aumentati a 2’000 in caso di necessità.

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