
Gli inquirenti doganali hanno scoperto un contrabbando di diamanti grezzi e tagliati per un valore di circa 200'000 franchi. Le persone implicate sono cittadini italiani residenti in Svizzera che negli ultimi mesi hanno costituito un'organizzazione di commercio abusivo e truffa attraverso una ditta svizzera di copertura e una società mineraria della Repubblica Centroaficana. L'organizzazione è stata scoperta nel dicembre 2008 all'aeroporto di Zurigo, quando durante un controllo a uno dei contrabbandieri di ritorno da Bangui (capitale della Repubblica Centroaficana) sono stati scoperti nel taschino della camicia 73 carati di diamanti grezzi per un valore di 128'000 franchi, che l'uomo aveva "omesso di dichiarare", ha comunicato oggi l'Amministrazione federale delle dogane. Questa ha aggiunto che la persona ha potuto tuttavia provare, tramite un certificato valido del Processo di Kimberley, che i diamanti non provenissero da zone di guerra. Le successive perquisizioni domiciliari hanno portato gli inquirenti doganali sulle tracce di un'altra persona che agiva dietro le quinte. Essi hanno potuto provare ulteriori esportazioni e importazioni illegali di diamanti grezzi e tagliati effettuate dai contrabbandieri. L'importo complessivo dei reati è di 210 000 franchi. L'imposta sul valore aggiunto sottratta ammonta a circa 16'000 franchi. Oltre alle prescrizioni doganali e fiscali, gli autori dei reati hanno violato anche la legge federale sull'applicazione di sanzioni internazionali (legge sugli embarghi) e l'ordinanza sul commercio internazionale di diamanti grezzi (ordinanza sui diamanti), sottolinea la nota, precisando che ai responsabili saranno inflitte multe elevate. ATS
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