Protezione consumatori
Scatta una denuncia contro Viagogo per metodi manipolativi
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Keystone-ats
10 mesi fa
Secondo la SKS durante il processo di ordinazione i consumatori vengono manipolati e indotti ad acquistare biglietti per lo più a prezzi eccessivi.

La Fondazione svizzerotedesca per la protezione dei consumatori (SKS) ha presentato una denuncia penale contro la piattaforma Viagogo, specializzata nella vendita di biglietti per eventi. Secondo l'associazione durante il processo di ordinazione i consumatori vengono manipolati e indotti ad acquistare biglietti per lo più a prezzi eccessivi. Questi "metodi di vendita particolarmente aggressivi" violano la legge sulla concorrenza sleale, ha annunciato la SKS in un comunicato, aggiungendo di aver presentato una denuncia penale alla Procura di Ginevra.

"Dark pattern"

L'associazione per la tutela dei consumatori ha analizzato centinaia di siti web alla ricerca di interfacce e percorsi di navigazione progettati per influenzare l'utente, i cosiddetti "dark pattern", e ne ha riscontrati diversi su viagogo.ch. Questi avvisi spingono le persone a prendere una decisione affrettata. Inoltre, sulla piattaforma mancano informazioni importanti, in particolare l'importo del prezzo originale del biglietto. Secondo un parere legale esterno, i dark pattern violano la legge in vigore in Svizzera solo in casi eccezionali, come quello di Viagogo. In un rapporto presentato in giugno, il Consiglio federale ha riconosciuto i problemi legati ai dark pattern, ma ritiene che l'attuale legge sia sufficiente, anche se gli ostacoli per una condanna sono numerosi. La SKS invece chiede di modificare le disposizioni per migliorare la protezione dei consumatori.

Viagogo

La società Viagogo, con sede a Ginevra, sostiene di essere "il più grande mercato secondario al mondo per la vendita di biglietti per eventi dal vivo". Nel febbraio di quest'anno, si è chiuso con un accordo un procedimento durato sei anni contro il venditore di biglietti avviato dalla Federazione romanda dei consumatori (FRC). La piattaforma ha dovuto risarcire 807 acquirenti.