
Il divieto di costruire nuove centrali nucleari in Svizzera, deciso nel 2011 dal Consiglio federale e dal Parlamento, va abolito. Lo ha detto oggi durante l'assemblea dei delegati del suo partito il consigliere nazionale bernese dell'UDC Albert Rösti. "Quanto deve essere stupido un popolo per segare il ramo su cui è seduto", è stata la chiara metafora usata da Rösti riferendosi alla chiusura dell'impianto atomico di Mühleberg (BE). L'ex presidente del partito non ha esitato a definire un fallimento la Strategia energetica 2050.
A breve termine sono necessarie importazioni di gas liquido e appelli al risparmio di energia, si è detto convinto. A medio termine invece, andrebbero costruiti impianti di stoccaggio e altri per l'energia solare, mentre le centrali atomiche andrebbero mantenute in funzione il più a lungo possibile. Sul lungo periodo poi, il divieto di utilizzare l'energia nucleare previsto dalla legge va eliminato, ha ribadito Rösti.
Brupbacher: "Tutti dovrebbero risparmiare energia"
Una richiesta quest'ultima sostenuta pure da Stefan Brupbacher, direttore di Swissmem. Il numero uno dell'associazione dell'industria metalmeccanica ha poi a sua volta chiesto un vero e proprio "movimento per il risparmio energetico". "Questo movimento deve includere tutti da Roger Federer ai datori di lavoro", ha affermato Brupbacher. In tal modo, si preserverebbe quella parte di energia necessaria per impedire interruzioni di corrente.
Nordmann (PS): "Evitare le chiusure d'emergenza"
Ciò è stato confermato anche dall'ospite di giornata, il consigliere nazionale Roger Nordmann (PS/VD), che Rösti ha presentato come "il più intelligente del suo partito in ambito di politica energetica". Le chiusure d'emergenza dovrebbero essere evitate a ogni costo e le persone colpite andrebbero indennizzate in caso di interruzione temporanea della produzione, ha detto il capogruppo dei socialisti alle Camere federali.