
Per la prima volta dal 2020 in Svizzera è stato rilevato un caso di malattia della lingua blu. La patologia è stata individuata dalle autorità in un bovino nel canton Vaud, fa sapere oggi l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) in un comunicato, precisando che sta predisponendo tutte le misure necessarie e che non sussiste alcun pericolo d'infezione per l'essere umano.
Di cosa si tratta
La febbre catarrale ovina, meglio nota come lingua blu, si diffonde attraverso le zanzare. Il primo caso nella Confederazione risale all'ottobre del 2007. L'infezione con il virus del sottotipo 8 (BTV-8) - come quello identificato quest'oggi nell'esemplare in questione - provoca soprattutto negli ovini e nei bovini sintomi quali febbre, infiammazione delle mucose, edemi alla testa, zoppia e aborti spontanei. In quanto epizoozia da debellare, la malattia è soggetta all'obbligo di notifica, precisa la nota. Se i detentori di animali notano sintomi sospetti, sono tenuti a rivolgersi immediatamente a un veterinario. L'agente patogeno non è comunque pericoloso per l'essere umano e la carne, come pure i prodotti a base di latte, possono continuare ad essere consumati.
Traffico di animali ancora possibile
Il traffico di animali nella Confederazione resta possibile senza alcuna restrizione, tuttavia l'esportazione in Paesi che non presentano casi della malattia è possibile soltanto a determinate condizioni. Stando all'USAV, in base alla situazione epizootica in Europa, in particolare in Germania e in Francia, il rischio di introduzione della febbre catarrale ovina del sierotipo 3 (BTV-3) in Svizzera è molto elevato. Un vaccino autorizzato è disponibile e i proprietari di allevamenti possono decidere liberamente se somministrarlo ai loro capi di bestiame, previa consultazione di un veterinario. L'USAV ricorda comunque che una totale immunità non è garantita, ma zanzariere e barriere fisiche consentono di ridurre la probabilità che i moscerini pungano gli animali e diffondano il virus. Anche l'uso di insetticidi e repellenti riducono il numero di insetti nella stalla e intorno al bestiame. Le autorità raccomandano inoltre di eliminare le acque stagnanti, habitat ideale per la riproduzione delle zanzare.