
La Confederazione adotta nuove misure per far fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Oggi è stata presentata a Berna una nuova piattaforma nazionale di allerta e rilevamento precoce del rischio siccità, costata 4,75 milioni di franchi. Il dispositivo - lanciato dagli Uffici federali dell'ambiente (UFAM), di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera) e di topografia (Swisstopo) - fornirà alle autorità, ai servizi specializzati e alla popolazione previsioni e avvisi. L'obiettivo è aumentare la sicurezza della società e ridurre al minimo i danni e le strozzature nell'approvvigionamento di base.
Problemi per diversi settori
"Con l'avanzare dei cambiamenti climatici, in Svizzera ci saranno periodi di siccità sempre più lunghi", ha messo in guardia in conferenza stampa Paul Steffen, dell'UFAM, invitando a prepararsi. La siccità comporta problemi per diversi settori, da quello agricolo, con i rischi di perdite di raccolto, a quello energetico, con la minore produzione in ambito idroelettrico. "Nel peggiore dei casi, potrebbe verificarsi anche una carenza d'acqua nelle abitazioni", ha avvertito Steffen. Le fonti di acqua potabile potrebbero prosciugarsi oppure potrebbero verificarsi colli di bottiglia nell'approvvigionamento facendo nascere conflitti d'uso.
Chiusura di fontane e regolazione dell'acqua
Il dispositivo presentato oggi dovrebbe fornire le informazioni per aiutare i Cantoni e i Comuni ad adottare misure adeguate, come la chiusura delle fontane o la regolazione dei prelievi dai corsi d'acqua. Se dovessero verificarsi periodi di siccità più lunghi, gli avvisi saranno diffusi anche attraverso il portale dei pericoli naturali della Confederazione. Concretamente la piattaforma riunisce dati meteorologici, idrologici e satellitari. Partendo da questi, una volta alla settimana l'UFAM e MeteoSvizzera valutano la situazione e aggiornano le relative allerte. Vengono così fornite informazioni standardizzate sulla situazione attuale della siccità nelle varie regioni della Svizzera e diramate previsioni per le successive quattro settimane.