
I settori economici più colpiti dalla pandemia di Covid-19 hanno ufficialmente lanciato oggi un'iniziativa popolare per regolare la questione della compensazione finanziaria in caso di interruzione delle attività a causa di epidemie. Sono sostenuti da tutti i principali partiti, ad eccezione dei Verdi liberali (Pvl). L'iniziativa era stata annunciata esattamente un anno fa.
“Colmare le lacune”
La Legge sulle epidemie (LEp) permette di prendere misure restrittive per proteggere la salute della popolazione, ma durante la crisi del Covid-19 "non c'era un concetto globale su come compensare le persone colpite", ha affermato in una conferenza stampa a Berna il presidente della Federazione dell'albergheria e della ristorazione svizzera (GastroSuisse) Casimir Platzer. Questi ha puntato il dito contro un mosaico di provvedimenti federali e cantonali. Di conseguenza, le persone colpite sono state indennizzate in modo insufficiente e troppo lentamente. "Siamo grati alla Confederazione e ai Cantoni, ma ci sono lacune che devono essere colmate", ha continuato Platzer. A suo avviso, c'è bisogno di una soluzione nazionale per stabilire chi e quando risarcire e chiarire le responsabilità dei vari livelli istituzionali.
Raccolta firme entro settembre 2023
GastroSuisse, insieme a numerose associazioni di commercianti, organizzatori di eventi e attori culturali, ha quindi lanciato l'iniziativa "Per indennità regolamentate in caso di epidemia (Iniziativa sulle indennità)", pubblicata ieri sul Foglio federale. Gli iniziativisti hanno dunque tempo fino al 29 settembre 2023 per raccogliere le 100'000 firme necessarie per il successo della loro proposta di modifica costituzionale. Tra le altre cose, l'iniziativa esige che sia pagato un risarcimento a chiunque sia significativamente danneggiato economicamente da una misura ufficiale temporanea a causa di un'epidemia. Di conseguenza, i costi correnti non coperti e la perdita di guadagno devono essere compensati. Secondo il testo dell'iniziativa, l'indennizzo deve essere pagato dall'autorità che ha stabilito le misure restrittive. Il diritto al risarcimento è sussidiario ad altri diritti legali o contrattuali.
Pronti prima della prossima crisi
"L'iniziativa assicura che una regolamentazione sia posta in vigore prima della prossima epidemia e quindi evita ritardi in caso di crisi", ha spiegato Omri Ziegele, presidente di Suisseculture, l'organizzazione di categoria delle associazioni dei creatori artistici, dei professionisti dei media e delle società di diritto d'autore. "Non sappiamo quando arriverà il prossimo virus, la Svizzera deve essere il più possibile preparata", ha aggiunto Christoph Kamber, presidente dell'associazione nazionale che difende gli interessi dell'industria delle comunicazioni in diretta (EXPO EVENT Swiss LiveCom).
“Nessuna sovracompensazione”
Severin Pflüger, vicedirettore dell'associazione di categoria di commercianti HANDELSVERBAND.swiss, ha sottolineato che l'iniziativa non porterà a una sovracompensazione. "Solo i costi non coperti e la perdita di guadagno saranno indennizzati".
Una regolamentazione in questo settore creerebbe certezza giuridica e di pianificazione ed eviterebbe di spingere stabilimenti "sull'orlo della rovina", ha aggiunto Claude Ammann, presidente della Federazione svizzera dei centri fitness e di salute (FSCFS). Spetterà al governo e al parlamento decidere da dove ricavare i mezzi finanziari necessari, ha precisato.
Progetto entro la fine dell'anno
Il lancio dell'iniziativa è anche un mezzo per fare pressione affinché venga modificata la LEp. Il Consiglio federale intende presentare una modifica di questa legge entro la fine dell'anno. Una revisione globale è necessaria per tener conto delle questioni istituzionali, di politica sociale e di approvvigionamento del paese, ritiene il governo.
Camere divise
L'argomento è già stato discusso a lungo in parlamento. Le Camere sono divise sulla questione. Il Consiglio nazionale ha adottato all'unanimità una mozione per chiarire la questione degli indennizzi nella LEp, mentre il Consiglio degli Stati ha ampiamente respinto un testo simile poco prima. I "senatori", come l'esecutivo, ritengono che il processo in questo ambito non debba essere affrettato. "Malgrado un'ampia alleanza interpartitica, nulla garantisce che il parlamento giunga alle giuste conclusioni nella revisione della Legge sulle epidemie", ha detto il consigliere nazionale Aloïs Gmür (Centro/SZ), che è anche presidente di SwissDrink, l'associazione che riunisce i prestatori di servizi del settore delle bevande. Lo stato beneficerebbe di questa iniziativa, ha sottolineato. Il testo "assicura posti di lavoro durante la crisi e una migliore ripresa economica dopo".
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