
La Posta continua con la propria riorganizzazione e annuncia che per quanto riguarda le unità centrali di RetePostale la misura "potrebbe richiedere fino a 100 disdette e 20 disdette causate da modifica del contratto di lavoro (adeguamenti contrattuali) entro il 2026". Le decisione definitive "seguiranno al termine della procedura di consultazione a fine settembre", come comunica il gigante giallo nella nota con cui presenta il risultato finanziario del primo semestre 2025.
Syndicom: "Nuovi licenziamenti sono inaccettabili".
Immediata la presa di posizione del sindacato Syndicom, secondo cui "nuovi licenziamenti nel gruppo della Posta sono inaccettabili. Una politica del personale carente non deve essere scaricata sulle spalle dei dipendenti". E aggiunge: "È uno shock per il personale interessato, considerando che si tratta di un terzo dei dipendenti attivi nella centrale. Particolarmente amaro: da mesi i dipendenti della Posta lavorano con impegno in workshop e riunioni per contribuire alla progettazione del loro futuro lavoro". Per Adriano Troiano, segretario centrale del sindacato Syndicom, "la Posta ha ancora una volta perso l'occasione di preparare il proprio personale per il futuro. Preferisce sostituirlo. È uno scandalo bello e buono e dimostra una mancanza di lungimiranza e un carente sviluppo del personale". Ma non solo, perché Troiano aggiunge che "i responsabili della Posta devono fare tutto il possibile per assumere l’attuale personale nelle nuove funzioni. Il sindacato syndicom si aspetta un'assistenza caso per caso con promozione attiva e sostegno attraverso misure di formazione e perfezionamento su misura".
"Sono i dipendenti a pagarne il prezzo"
Anche Transfair - stando al quale nell'amministrazione centrale di RetePostale lavorano attualmente 380 persone - sottolinea che oltre la metà dei posti soppressi sarà nuovamente occupato, ma con forze esterne: il gigante giallo "sembra considerare il proprio personale inadeguato". Secondo il sindacato dovrebbe formare i propri dipendenti invece di licenziarli. "La Posta ha evidentemente trascurato di preparare il proprio personale a questo cambiamento, ma sono i dipendenti a pagarne il prezzo", afferma la presidente di Transfair e consigliera nazionale Greta Gysin (Verdi/TI).
I conti della Posta
Come scritto, la Posta ha dato la notizia della riorganizzazione presentando il risultato finanziario del primo semestre, che "è significativamente al di sotto di quello dell’anno precedente. Mentre il fatturato (ricavi d’esercizio) è solo leggermente più basso rispetto a quello della prima metà del 2024, con 118 milioni di franchi il risultato d’esercizio segna il 29% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’utile, pari a 74 milioni di franchi, come previsto è nettamente inferiore rispetto al primo semestre del 2024 (–44%)". L'azienda, afferma Björn Walker, responsabile Finanze ad interim, "continua a poggiare su basi finanziarie solide ed è in grado di autofinanziare il servizio universale e le sue prestazioni. Ciononostante, il risultato mette in luce le sfide strutturali nel core business e i costi che ne derivano".
Più pacchi e servizi digitali, meno lettere
Nel primo semestre "il mercato dei pacchi in Svizzera è tornato a crescere, per la prima volta da tre anni, e il volume di invii gestiti dalla Posta è aumentato del 3,4% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nello stesso periodo i volumi delle lettere hanno subito un’ulteriore riduzione del 4,9%". Allo stesso tempo, "la clientela utilizza sempre di più le offerte digitali della Posta, come la app, che infatti registra un aumento dei download: se nel 2019 si contavano ancora 2 milioni di download, nel giro di cinque anni tale cifra è raddoppiata, toccando quota 4,4 milioni alla fine del 2024. Attualmente i download si attestano a 4,7 milioni".
Passeggeri aumentati del 2.8%
Nei primi sei mesi del 2025 AutoPostale "ha registrato un aumento del 2,8% del numero di passeggeri, che hanno superato quota 95 milioni.