Edilizia
Rinnovo CNM: scontro su orari, salario e flessibilità nel settore edile
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 giorni fa
Sindacati e impresari su fronti opposti al tavolo per il rinnovo del contratto dell’edilizia, che deve essere rinegoziato quest'anno.

Si è tenuto oggi il primo round negoziale per il rinnovo del Contratto nazionale mantello (CNM) dell’edilizia principale, che disciplina le condizioni di lavoro di oltre 80 000 lavoratori. Un contratto che deve essere rinegoziato quest'anno, ma sindacati e datori di lavoro si trovano su posizioni diametralmente opposte.

Le richieste dei sindacati

Unia e Syna denunciano una crisi strutturale nel comparto: l’esodo di muratori qualificati, dovuto a "giornate di lavoro interminabili, pressioni sempre maggiori, continue ore supplementari e tempi di viaggio sempre più lunghi", minaccia la stabilità del settore. Inoltre, il rischio di infortuni è elevato (un edile su sei subisce un incidente ogni anno) e la qualità della vita privata ne risente profondamente, denunciano i sindacati. "Chi costruisce case, scuole, ospedali e strade si merita di meglio. L'edilizia deve finalmente diventare più attrattiva", dichiara Nico Lutz, responsabile dell'Edilizia presso il sindacato Unia. I sindacati chiedono dunque: orario giornaliero massimo di 8 ore, pausa mattutina retribuita, abolizione del tempo di viaggio fino al cantiere non pagato (compreso dal primo minuto e non dopo 30), aumenti salariali e compensazione del rincaro per garantire il potere d’acquisto.

Le richieste della SSIC

Dal canto suo la Società Svizzera degli Impresari-Costruttori (SSIC) vuole un nuovo CNM "snello, comprensibile e moderno" per rispondere alle esigenze attuali del settore, si legge in una nota della SSIC. Gli impresari edili ribadiscono in particolare la necessità di semplificare le regole, combattere con più efficacia il lavoro nero e rendere il contratto più facilmente applicabile, pur mantenendo condizioni di lavoro attrattive e salari minimi "tra i più alti d’Europa" (si parla di salari iniziali di 5000 franchi). Tra le richieste principali figurano: un nuovo modello salariale basato su criteri individuali (formazione, fedeltà, responsabilità ed esperienza), una maggiore flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro mantenendo invariato il monte ore annuale (2112 ore), un sistema di “contaore” per usare il tempo in eccesso anche per formazione o esigenze familiari, la programmazione anticipata delle ferie aziendali, e norme più efficaci per contrastare dumping e lavoro nero. Centrale, per gli impresari, resta anche il sostegno alla formazione continua.

I lavoratori pronti a battersi per difendere i propri diritti

I sindacati minacciano mobilitazioni se le proposte padronali dovessero andare in porto. "I lavoratori edili non permetteranno che un peggioramento delle loro condizioni di lavoro inasprisca la carenza di personale nell’edilizia", sostiene Guido Schluep, coresponsabile del settore Edilizia presso Syna. Al contrario: "È necessario aumentare l'attrattiva del ramo con orari di lavoro compatibili con la vita privata. I lavoratori edili sono pronti a lottare per ottenerli".