
L’aiuto sociale versato ai richiedenti asilo, le persone ammesse provvisoriamente e le persone con statuto S, dovrebbe essere sempre inferiore a quello accordato alla popolazione residente, a prescindere che abbiano un permesso di dimora o lo ottengano in un secondo tempo. È l'obiettivo cui mira la mozione del "senatore" Marco Chiesa (UDC/TU) approvata oggi dal Consiglio degli Stati per 22 voti a 17. L'oggetto va al Nazionale.
Questione di finanze federali
Il consigliere agli stati ticinese ha motivato la sua richiesta con la cattiva situazione delle finanze federali. I contributi federali di aiuto sociale per i migranti sono stati pari a un miliardo di franchi nel 2023 e per il 2025 sono stati messi a preventivo quasi due miliardi di franchi, ha messo in guardia Chiesa, secondo cui questi importi aumenteranno ancora nei prossimi anni per raggiungere 2,4 miliardi nel 2028. Chiesa ha fatto inoltre presente che, attualmente, aliquote inferiori sono previste soltanto per i richiedenti asilo e le persone con statuto S senza permesso di dimora, ma non per le persone ammesse provvisoriamente e le persone con statuto S con permesso di dimora. Per il "senatore" democentrista, è inaccettabile che gli Svizzeri che lavorano e pagano i contributi e gli stranieri domiciliati con un diritto di soggiorno versino sempre più denaro per incentivi controproducenti volti a convincere a restare richiedenti l’asilo spesso non minacciati personalmente nel loro Paese.