Sono quasi 10mila il numero dei decessi legati alla pandemia di Covid-19 in Svizzera: una delle più grandi tragedie che il paese abbia mai visto. Il Consiglio federale però rinuncia per il momento a un atto commemorativo per le vittime della pandemia, la maggior parte costrette a morire da sole a causa delle misure anti-Covid.

Gli altri paesi lo fanno, ma la Svizzera?
In diversi Paesi si è deciso di introdurre una Giornata della Memoria: dall’Italia, alla Spagna, alla Germania, fino agli Stati Uniti. Ma la Svizzera tace. Il Consiglio federale, spiega il “SonntagsBlick”, si è riunito in dicembre per discutere di un atto simbolico ma dell’incontro non si è mai saputo nulla. “Il Consiglio federale ha affrontato la questione, ma oggi la pandemia è la priorità”, ha spiegato al giornale d’Oltralpe Ursula Eggenberger, portavoce della Cancelleria federale.

“Potrebbe aiutare al ritorno della solidarietà”
“L’uomo è un essere sociale, piangere da solo è disumano e ti fa ammalare”, ha spiegato Simon Peng-Keller, professore alla facoltà di teologia dell’Università di Zurigo. “Sarebbe importante che il Consiglio federale prendesse l’iniziativa per una commemorazione pubblica”, ha aggiunto. “La commemorazione potrebbe aiutare a ritrovare la via del ritorno alla solidarietà che si è un po’ persa nella società”.

Il 29 marzo giornata commemorativa?
Le chiese nazionali entrano però in gioco poiché molte stanno preparando, dietro le quinte, eventi di lutto per la Pasqua, i dettagli sono ancora in sospeso. Secondo una portavoce della Conferenza episcopale svizzera la Chiesa cattolica vuole tenere commemorazioni per le vittime della pandemia in tutte le diocesi il 29 marzo.

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