Svizzera
Quadri torna a chiedere centri asilanti fuori dall’Europa
© CdT/Gabriele Putzu
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Daniele Coroneo
3 anni fa
Dopo che il Regno Unito ha annunciato un accordo con il Ruanda per la costruzione in loco di centri per richiedenti l’asilo, il consigliere nazionale della Lega torna sul tema dopo una prima mozione presentata nel giugno 2021

Il consigliere nazionale Lorenzo Quadri torna a chiedere al Consiglio federale di valutare la realizzazione di centri per l’asilo al di fuori dell’Europa. Dopo una prima mozione del giugno 2021 nel quale suggeriva alla Svizzera di ispirarsi alla volontà danese di istituire centri per richiedenti l’asilo in Paesi al di fuori dell’Ue. Dopo la risposta del Consiglio federale, secondo il quale “il piano danese di delocalizzazione delle procedure non è ancora stato attuato e nulla lascia supporre che lo sarà in un prossimo futuro”, il parlamentare della Lega dei ticinesi torna sul tema, forte della volontà del Regno Unito di aprire delle strutture per richiedenti l’asilo in Ruanda.

I vantaggi
Secondo Quadri, “questo modello comporta una serie di vantaggi: l’effetto dissuasivo; l’evidente risparmio, poiché in Africa si possono realizzare strutture conformi agli standard internazionali, ma anche di standard superiore, a costi nettamente inferiori di quelli europei; la riduzione di flussi migratori ingiustificati di persone che non hanno diritto all’asilo e il recupero dell’essenza del diritto d’asilo, il cui scopo è la protezione e non l’immigrazione”.

I quesiti
“Se già due paesi europei annunciano di volersi muovere nella direzione della realizzazione di centri asilanti al di fuori dell’Europa, non ritiene il CF che questi progetti vadano seguiti con attenzione?”, chiede quindi Lorenzo Quadri. “Oppure c’è una contrarietà di principio a questo modello, indipendentemente dalla sua fattibilità?”

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