
Prima di modificare il Codice penale (CP) affinché chi impedisce all’ex coniuge l’esercizio del diritto di visita al figlio venga punito, è meglio attendere un rapporto sul tema in corso di redazione da parte del Consiglio federale. Una modifica del CP potrebbe non essere la soluzione ottimale. Per questo motivo, i “senatori” hanno preferito sospendere l’esame di una mozione inoltrata al Nazionale da Philippe Nantermod (PLR/VS) e approvata nel maggio 2021 dal plenum per 100 voti a 78.
Nel motivare il suo atto parlamentare che, come hanno indicato oggi diversi “senatori” in aula tocca un ambito sensibile delle relazioni famigliari, Nantermod aveva sostenuto che alcuni genitori non esitano a negare l’esercizio del diritto di vista al genitore cui spetta la custodia. Nantermod chiede pertanto al governo di ampliare l’articolo 220 del Codice penale (Sottrazione di minorenne) o di introdurre un nuovo reato.
In aula la consigliera federale Karin Keller-Sutter aveva dichiarato di ritenere poco probabile che la minaccia di ulteriori sanzioni avrebbe un effetto dissuasivo; c’è da temere che punendo un genitore ne soffra, perlomeno indirettamente, anche il figlio. D’altra parte, il diritto vigente consente già di imporre il rispetto di regole concrete e di fissare, in casi eccezionali, una sanzione in caso di inosservanza.
Oggi, la ministra di giustizia e polizia ha rammentato che su questo problema il governo sta redigendo un rapporto in risposta ad un postulato. Prima di modificare il Codice penale sarebbe quindi meglio attendere l’esito di questo sforzo per poi decidere sul da farsi. Il plenum, seguendo la raccomandazione della sua commissione e della consigliera federale, ha quindi deciso di sospendere l’esame della mozione, atto che ritorna alla camera del popolo.
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