
Sembra che con l’introduzione del 2G una delle vie percorse da chi non vuole vaccinarsi sia quella di cercare di contagiarsi per ottenere lo status di “guarito”. La Srf aveva riportato il caso di uno studente che aveva bevuto lo sputo di una donna infetta, riusciendo apparentemente a raggiungere l’obiettivo. Ora a tentare una politica locale dell’Udc del canton Zurigo, che ha provato a prendere il Covid da suo figlio.
“Mi sono spalmata la sua saliva sul naso”
La vicenda è emersa dopo che la donna su Facebook si è lamentata di aver fallito tutti i tentativi di farsi contagiare dal ragazzino, fresco di contagio: “Mi sono spalmata la sua saliva sul naso, l’ho lasciato bere dal mio bicchiere, mi sono seduta con lui in una stanza non ventilata, ho lasciato che mi tossisse addosso, ho guardato la TV accanto a lui e ho leccato il suo cucchiaio”, ma “dopo cinque giorni non ho ancora sintomi e il test rapido era negativo”, imputando quest’esito al fatto che “o sono immune, o non mi ammalo a causa del mio alto livello di vitamina D”.
Post cancellato, potrebbe rischiare 5 anni
La donna, poi interpellata da Blick, ha negato di essere l’autrice del post. Post che è misteriosamente scomparso, riporta lo stesso tabloid, poco tempo dopo la telefonata. In Svizzera infettarsi intenzionalmente con il coronavirus può essere considerato “diffusione dolosa di una malattia pericolosa”, reato che può comportare una pena massima fino a cinque anni.
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