San Gottardo
Pro Alps accusa il Blick: "Sondaggio sul traffico ingannevole. Ticino non considerato"
©Gabriele Putzu
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Redazione
23 giorni fa
L’organizzazione critica inoltre la mancata considerazione di alternative efficaci, come il pedaggio dinamico, che sarà discusso in Parlamento il 6 maggio. Una misura, questa, già sostenuta dalla popolazione in sondaggi precedenti. Inoltre, il sondaggio suggeriva opzioni giuridicamente problematiche come una vignetta più cara per gli stranieri, contraria agli accordi con l’UE.

Alla vigilia di Pasqua, il quotidiano Blick ha pubblicato i risultati di un sondaggio sull’ingorgo pasquale al San Gottardo, titolando "Gli svizzeri vogliono viaggiare gratis attraverso il secondo tunnel del Gottardo!". Un’affermazione che ha subito suscitato forti critiche da parte di Pro Alps, associazione impegnata nella tutela dell’ambiente alpino, che accusa il giornale di aver diffuso dati distorti e di sostenere implicitamente un aumento della capacità stradale lungo l’asse nord-sud.

Sondaggio parziale, escluso il Ticino

Il sondaggio è stato condotto su incarico del Blick dall’istituto Sotomo, che ha raccolto le opinioni di 2949 persone della Svizzera tedesca e francese in un periodo di soli sei giorni. Una delle principali critiche sollevate da Pro Alps riguarda la scarsa rappresentatività del campione, che non includeva la popolazione del Ticino, ovvero il cantone più direttamente toccato dalle conseguenze del traffico pasquale. Un'esclusione ritenuta grave, considerando che le colonne al portale sud del Gottardo hanno un impatto diretto sulla qualità della vita dei ticinesi. Secondo Pro Alps, le carenze del sondaggio non si limitano alla selezione del campione. L’associazione contesta anche la formulazione tendenziosa delle domande, in particolare quella relativa all’utilizzo del secondo tunnel autostradale. Sotomo avrebbe infatti affermato che, per motivi di sicurezza, anche dopo la costruzione della seconda canna sarà mantenuta una sola corsia per senso di marcia. Pro Alps precisa però che ciò non è una scelta tecnica, ma un vincolo costituzionale: l’articolo 84 della Costituzione federale, approvato nel 1994 con l’Iniziativa delle Alpi, vieta l’aumento della capacità di transito attraverso le Alpi.

Il popolo ha già detto no all’aumento della capacità

L’associazione ambientalista ricorda che il limite alla capacità stradale è stato confermato dal popolo in più occasioni, anche nel 2016, quando si è votato sulla costruzione del secondo tunnel del Gottardo. Inoltre, uno studio della stessa Sotomo del giugno 2024 aveva evidenziato che una maggioranza degli svizzeri sostiene il trasferimento del traffico merci sulla ferrovia. Un orientamento ribadito nel referendum del novembre 2024, quando la popolazione ha respinto l’ampliamento delle autostrade. Per Pro Alps, l’uso improprio di un sondaggio contraddittorio rischia di minare la fiducia nella democrazia diretta. Un altro punto critico riguarda le alternative non considerate. Il sondaggio commissionato dal Blick non chiedeva agli intervistati un’opinione sul pedaggio dinamico, una misura concreta che sarà discussa nella sessione speciale del Consiglio nazionale del 6 maggio 2025. Eppure, un precedente sondaggio rappresentativo promosso da Tamedia e 20 Minuti nel 2023 aveva mostrato un ampio consenso della popolazione per l’introduzione di un pedaggio autostradale al Gottardo come strumento di regolazione del traffico.

"Campagna mascherata a favore del raddoppio"

Tra le soluzioni prospettate nel sondaggio del Blick vi era anche l’ipotesi di una vignetta autostradale più costosa per i viaggiatori stranieri, una proposta che il Consiglio federale ha già respinto poiché contraria agli accordi sui trasporti terrestri stipulati con l’Unione europea. Per Pro Alps, l’inclusione di una misura simile mostra una certa leggerezza nell’elaborazione del sondaggio e un’impostazione più ideologica che informativa. Pro Alps accusa il Blick di aver utilizzato in modo strumentale i risultati del sondaggio per sostenere, nei fatti, un’apertura a quattro corsie del Gottardo, nonostante ciò violi chiaramente la volontà popolare e la Costituzione federale. “Un’informazione scorretta come questa – afferma l’associazione – non fa che alimentare confusione e legittimare politiche contrarie alla protezione delle Alpi, mettendo in pericolo l’ambiente e i miliardi investiti nella ferrovia di base NFTA”.

Difendere le Alpi e la volontà popolare

Concludendo la propria presa di posizione, Pro Alps ribadisce il proprio impegno nella tutela del principio costituzionale di protezione delle Alpi. L’apertura del Gottardo a quattro corsie, avverte, attirerebbe ancora più traffico di transito, aumentando l’inquinamento nelle regioni montane e provocando nuovi colli di bottiglia lungo l’asse nord-sud. L’associazione invita quindi i media e le istituzioni a rispettare la volontà popolare espressa chiaramente in più votazioni, e a non piegare l’opinione pubblica con strumenti comunicativi poco trasparenti.