
In Svizzera in tema di previdenza ci sono conversazioni che si tende a evitare: solo un terzo (32%) delle coppie ha affrontato con il partner le conseguenze economiche di una possibile separazione o divorzio. Un silenzio significativo, considerando che la metà degli interpellati teme che una eventuale rottura abbia un impatto negativo sulle proprie finanze. Sono alcune delle indicazioni che emergono da uno studio pubblicato oggi dall'assicuratore Axa, sulla base di un sondaggio rappresentativo condotto online su un campione di 1'600 persone nella Svizzera tedesca e in Romandia.
Gli argomenti affrontati
Mentre si discute relativamente spesso della previdenza per la vecchiaia (78%) e della copertura in caso di decesso (63%), altri temi cruciali restano nell'ombra. Il più trascurato è l'impatto del lavoro a tempo parziale e della cura dei figli sulla sicurezza finanziaria futura: solo il 23% dei genitori ne ha parlato in modo approfondito, nonostante il 62% riconosca la sua rilevanza. Le preoccupazioni sono peraltro divise lungo linee di genere: il 44% delle madri con figli minori teme le lacune previdenziali causate da carriere interrotte o ridotte; i padri, invece, sono più preoccupati di mantenere il tenore di vita durante la vecchiaia (53%). La riluttanza non riguarda solo le conversazioni difficili, ma anche l'azione. Compilare la dichiarazione delle tasse si conferma l'incarico più odiato, rinviato dal 39% degli intervistati, superando persino le visite dal dentista (37%). La pianificazione della previdenza per la vecchiaia viene procrastinata da circa un quarto delle persone attive, collocandosi nella fascia media degli argomenti spiacevoli.
Dove c'è insoddisfazione
I dati rivelano anche significative lacune nella protezione pratica delle famiglie. Il 19% dei genitori con figli minorenni non ha adottato alcuna misura aggiuntiva per garantire la sicurezza finanziaria della famiglia. E solo il 20% ha regolato formalmente l'affidamento dei figli in caso di morte o grave malattia. La percezione della propria sicurezza in caso di lutto è fragile; oltre un terzo delle madri (36%) non si sente adeguatamente tutelata in caso di decesso del partner. Tra le persone già divorziate, solo poco più della metà (55%) ritiene che l'accordo finanziario raggiunto sia stato equo. La percezione di ingiustizia è significativa (41%) e più marcata tra gli uomini (di cui solo il 49% lo giudica equo) rispetto alle donne (58%). Quando ci sono figli, gli alimenti (41%) e la valutazione del lavoro di cura (32%) sono le principali fonti di insoddisfazione.
