
Alcuni aspetti della revisione dell'Ordinanza sulle poste (OPO) inviata in consultazione sono altamente divisivi: in particolare, non piacciono la maggiore flessibilità nel recapito a domicilio di lettere, pacchi e quotidiani, nonché l'obbligo fatto al gigante giallo di recapitare gli invii non più in ogni casa abitata ma solo negli insediamenti abitati tutto l'anno. L'ordinanza inviata in consultazione lo scorso 16 aprile dovrebbe consentire alla Posta di ottimizzare i suoi processi dal punto di vista economico, fornendo le prestazioni del servizio universale in maniera più efficiente e a costi più contenuti. Dal 2026, il Consiglio federale si attende risparmi fino a 45 milioni di franchi l'anno.
Le critiche
Fra i punti più contestati, figura la consegna della posta negli insediamenti abitati tutto l'anno, invece che in ogni casa abitata. Diversi Cantoni, per esempio Uri e Vallese, non ne vogliono sapere di una simile eventualità, poiché temono ricadute negative soprattutto per la valli discoste. Simili risparmi, ottenuti peggiorando la qualità, non vanno bene. Per l'Unione sindacale svizzera (USS) e per il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB), il progetto del Governo sarebbe anche sensato a condizione che le regioni discoste possano beneficiare di collegamenti digitali all'altezza, ciò che non è il caso oggi. Finché la strategia in materia di digitalizzazione dell'Esecutivo non sarà realtà, non è possibile rinunciare, o limitare, la consegna fisica di lettere e pacchi. Opinione simile è stata espressa dall'Unione svizzera dei contadini, nonché dall'Associazione dei comuni svizzeri, secondo cui i piani del Consiglio federale sfocerebbero in un trattamento differenziato fra città e campagna. Per le associazioni della terza età una consegna affidabile è importante per le persone con mobilità ridotta.
I rischi per i giornali
In base ai piani governativi, in futuro la puntualità della consegna di lettere, pacchi e quotidiani in abbonamento (recapito entro il giorno successivo all'invio) dovrebbe essere ridotta al 90%, mentre attualmente è al 97% per le lettere e al 95% per le altre due categorie. Stando all'Esecutivo, in questo modo la Posta dovrebbe godere di un margine di manovra maggiore nei periodi più intensi, come il Natale o il Black Friday. Per i Cantoni, cui si aggiungono l'USS, l'Associazione dei comuni svizzeri, la SAB ed Economiesuisse (associazione che rappresenta decine di migliaia di imprese, tra cui le più grandi multinazionali), i giornali rischiano grosso se vengono consegnati in ritardo. Una perdita di attrattiva, in contrasto peraltro con la decisione del Parlamento del marzo scorso di aumentare i contributi indiretti alla stampa.
Maggiore digitalizzazione
L'idea del Consiglio federale di aggiornare il servizio universale puntando su una maggiore digitalizzazione trova praticamente tutti d'accordo, anche se diverse organizzazioni vorrebbero una base legale più solida. L'Esecutivo prevede che, nel traffico dei pagamenti, venga compreso anche un metodo accettato per i versamenti online (ad esempio carta di debito o app) e previsto l'accesso digitale ai pagamenti elettronici (e-banking). Un canale di recapito elettronico dovrebbe completare il servizio universale senza sostituire quello fisico. Concretamente, quando ad esempio un cliente invierà una lettera, avrà la possibilità di impostarla in formato digitale. Il destinatario potrà scegliere se ricevere l'invio in questa modalità, oppure in quella classica cartacea.