
La Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha chiuso il 2021 con un utile di 26,3 miliardi, contro i 20,9 miliardi dell’anno precedente. Il dividendo sarà di 15 franchi per azione, il massimo previsto dalla legge, indica oggi l’istituto presentando i risultati definitivo dello scorso esercizio. La BNS ha sostanzialmente confermato i risultati provvisori - si attendeva un utile di 26 miliardi - forniti lo scorso 7 gennaio. Tenuto conto dell’attuale riserva per future ripartizioni, pari a 90,9 miliardi di franchi, risulta un utile di bilancio di 108,5 miliardi di franchi.
Sei miliardi per Confederazione e cantoni
A Confederazione e cantoni saranno versati 6 miliardi di franchi, nella misura di rispettivamente un terzo e due terzi. È quanto risulta dalla convenzione stipulata il 29 gennaio 2021 tra il Dipartimento federale delle finanze e la BNS, scrive quest’ultima in un comunicato odierno, precisando che dopo tali versamenti, la riserva per future ripartizioni ammonterà a 102,5 miliardi di franchi.
I guadagni del mercato valutario
Nel dettaglio, l’utile sulle posizioni in valuta estera è ammontato a 25,7 miliardi di franchi, contro i 13,3 miliardi del 2020. I proventi per interessi si sono attestati a 7,0 miliardi di franchi e i dividendi a 3,8 miliardi. “La valutazione delle obbligazioni e delle azioni ha mostrato un andamento divergente: su titoli e strumenti di debito è risultata una minusvalenza pari a 16,1 miliardi di franchi, mentre su titoli e strumenti di capitale è stata registrata una plusvalenza pari a 37,1 miliardi di franchi”, sottolinea l’istituto, secondo cui le perdite di cambio si sono attestate complessivamente a 6,1 miliardi di franchi.
Riserva aurea invariata
Per quanto riguarda l’oro, la quantità presente nelle casse della BNS rimane invariata a 1040 tonnellate: tuttavia, è risultata una minusvalenza di 0,1 miliardi di franchi poiché il prezzo dell’oro è sceso dello 0,1% tra fine 2020 e fine 2021. Nel 2020 era stata registrata una plusvalenza di 6,6 miliardi, ricorda l’istituto. L’utile sulle posizioni in franchi è ammontato a 1,1 miliardi di franchi, contro gli 1,3 miliardi del 2020, e risulta principalmente dagli interessi negativi applicati agli averi in conto giro. “Dato che il tasso medio di crescita nominale del prodotto interno lordo (PIL) negli ultimi cinque anni si è attestato soltanto all’1,6%, per l’esercizio 2021 viene applicata l’attribuzione minima del 10%, corrispondente a 8,7 miliardi di franchi”, precisa la banca centrale, rendendo noto che gli accantonamenti per le riserve monetarie aumenteranno da 87,0 miliardi a 95,7 miliardi di franchi.
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