Svizzera
Pfizer e Moderna? “I cavalli vincenti”
Foto CdT/Zocchetti
Foto CdT/Zocchetti
Redazione
3 anni fa
Due immunologi zurighesi sono fiduciosi sul tanto agognato ritorno alla normalità. Secondo loro, la Svizzera ha fatto bene a puntare sui vaccini di Pfizer e di Moderna

Dall’inizio della pandemia, sentiamo più o meno a cadenza regolare che “il ritorno alla normalità è vicino”. Questa volta però potrebbe veramente essere il caso. Almeno stando a Sai Reddy e a Steve Pascolo, immunologi al Politecnico e all’Università di Zurigo, intervistati dal Blick. A risultare determinante sarà in particolare la vaccinazione di massa.
E a chi paventa la comparsa di nuove varianti capaci di sfuggire ai vaccini, gli scienziati assicurano: “la Svizzera ha puntato sui giusti vaccini”.

Sempre più mutazioni, ma non per sempre
Al tabloid zurighese, Reddy e Pascolo hanno spiegato che con l’avanzare delle immunizzazioni a livello mondiale, il virus tenderà a mutare sempre più velocemente e a creare varianti sempre più forti. Il processo è però destinato a esaurirsi: “è come se fosse una chiave”, spiega Pascolo. “In una serratura si possono introdurre un paio di buchini in più, ma continuando così, ad un certo punto, la chiave smette di girare”.

Vaccini a mRNA rispondono bene alle varianti
A essere fonte di speranza sarebbe in particolare la tecnologia a mRNA su cui si basano i vaccini di Moderna e di Pfizer, i due attualmente somministrati alla popolazione svizzera. Secondo i due immunologi, questi vaccini sono facilmente modificabili per essere adattati allo sviluppo di nuove mutazioni. Lo stesso non si può dire per alcuni vaccini su cui puntano i paesi attualmente maggiormente devastati dalla pandemia. Per esempio, il vaccino cinese Sinovac, impiegato soprattutto in Brasile e in Turchia, “è debole nei confronti delle varianti”, spiega Reddy. In India invece si ricorre soprattutto ad AstraZeneca, ma il preparato anglo-svedese presenta “debolezze notevoli nella protezione contro varianti come quella sudafricana”. Non sarebbe quindi un caso che il Regno Unito, in fase riapertura grazie al grande avanzamento della campagna vaccinale basata in gran parte su AstraZeneca, stia di fatto proibendo i viaggi da e per il paese: la paura è infatti l’importazione di nuove mutazioni.

“Abbiamo scommesso sul cavallo vincente”
Per Steve Pascolo, l’attuale situazione epidemiologica di Israele rappresenta un segnale positivo per la Svizzera: con una popolazione simile e con l’utilizzo degli stessi vaccini, il piccolo Stato mediorientale ha visto un crollo dei contagi e dei casi gravi di Covid. “In Svizzera abbiamo puntato sul cavallo vincente”, chiosa Pascolo.

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