
In caso di focolai di peste suina presenti sul territorio è fondamentale individuare tempestivamente le carcasse di cinghiali infetti, recuperarle e smaltirle correttamente. Per questo motivo l'Ufficio del veterinario del canton Turgovia, uno dei primi uffici in Svizzera, sta addestrando da questa primavera i propri cani da ricerca. I cani saranno pronti ad entrare in azione già da questo autunno. Lo comunica il Cantone in una nota odierna.

Rischio elevato per la Svizzera
Fino ad ora la Svizzera non è stata colpita dalla PSA. Negli ultimi mesi, però, dei focolai sono apparsi nei paesi limitrofi, come Nord Italia e Germania. L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (UFV), reputa dunque che vi sia un elevato rischio che la malattia arrivi in Svizzera, molto probabilmente attraverso l'uomo. Essendo un cantone di confine con popolazioni di cinghiali domestici e selvatici relativamente elevate, il canton Turgovia è dunque particolarmente a rischio. L’eventuale presenza della malattia sul territorio comporterebbe delle conseguenze economiche negative notevoli per l'agricoltura nazionale e locale. Negli ultimi mesi, l'Ufficio veterinario ha dunque attuato importanti misure di prevenzione in collaborazione con altri uffici cantonali e con i comuni. Circa un mese fa, lo ricordiamo, anche il Ticino si era attivato per far fronte a eventuali focolai sul territorio, approvando un manuale operativo per la gestione della malattia.
Peste suina africana: di cosa si tratta?
Stando all’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria (USAV) la peste suina americana (PSA) è una malattia animale virale altamente contagiosa, originaria dell'Africa. Sebbene sia assolutamente innocua per gli esseri umani e il consumo diretto di carne contaminata non porti ad un’infezione, la peste suina porta alla morte dei suini domestici e selvatici nel giro di pochi giorni. La trasmissione avviene per contatto diretto tra gli animali infetti attraverso i fluidi corporei (sangue, sperma, secrezioni), oppure attraverso l'ingestione di rifiuti alimentari o di prodotti a base di carne suina contaminati, nonché attraverso altre vie di trasmissione indirette come, ad esempio, attraverso il trasporto in veicoli, attrezzature o indumenti contaminati. In seguito all'infezione, gli animali mostrano sintomi quali febbre e comportamento apatico, e di solito muoiono velocemente. Attualmente, nessun vaccino o trattamento è disponibile.