Svizzera
Perdita di 201 milioni per Swiss
Foto Shutterstock
Foto Shutterstock
Lara Sargenti
3 anni fa
La compagnia aerea chiude in rosso il primo trimestre. Fatturato in calo del 67,5% a causa delle restrizioni di viaggio. Prevista una riduzione della flotta

La pandemia continua ad avere un impatto negativo sul settore dell’aviazione. Nel primo trimestre 2021 Swiss ha registrato una perdita di 201 milioni di franchi nonostante le ampie misure di risparmio (l’anno scorso la perdita era stata di 84 milioni). A causa del perdurare delle restrizioni di viaggio, il fatturato della compagnia aerea è diminuito del 67,5% nel primo trimestre rispetto all’anno precedente a 299,6 milioni di franchi. La compagnia ha trasportato circa 290mila passeggeri nei primi tre mesi del 2021, il 90,4% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In totale sono stati effettuati 4’429 voli, in diminuzione del 83,8% nel confronto annuale. La forte domanda di merci, sottolinea l’azienda in una nota odierna, ha compensato solo leggermente questo crollo.

Liquidità assicurata, ma previsto significativo ridimensionamento della flotta
Nonostante questa significativa perdita, la liquidità dell’azienda è assicurata, sottolinea la compagnia. Grazie alle misure messe finora in campo - tra cui l’interruzione di progetti non essenziali, il rinvio dell’entrata in servizio di nuovi aeromobili, il lavoro ridotto e la riduzione del 20% dei dipendenti a livello dirigenziale- Swiss ha finora utilizzato meno della metà del prestito bancario di 1,5 miliardi garantito all’85% dalla Confederazione. “Questo garantirà la liquidità di Swiss”, spiega Markus Binkert, direttore generale delle finanze. Ma in considerazione del calo strutturale della domanda a medio termine, l’azienda è costretta a considerare un significativo ridimensionamento delle attività “al fine di preservare la propria capacità di investire e mantenere la sua competitività”. Entro la fine del 2021, annuncia l’azienda, saranno tagliati mille posti di lavoro “attraverso misure volontarie e fluttuazioni naturali”. Lo strumento del lavoro ad orario ridotto “rappresenta un grande sollievo finanziario”, aggiunge Binker. “Tuttavia è abbastanza evidente che si tratta di una misura transitoria temporanea che non è più sufficiente quando un’impresa deve riposizionarsi a seguito di cambiamenti strutturali del mercato”.

Le prospettive non sono rosee
La compagnia prevede che la domanda non tornerà a medio termine al livello precedente alla pandemia. Allo stesso tempo la quota dei viaggi d’affari dovrebbe diminuire di almeno il 20%. “A causa del fallimento della ripresa finora e di un riavvio tanto atteso, anche la massima disciplina dei costi non è più sufficiente per garantire la futura competitività di Swiss”, commenta il Ceo Dieter Vranckx, citato nella nota. “Siamo costretti a considerare un importante ridimensionamento della nostra attività”. L’impresa sta valutando un rimpicciolimento della flotta, con effetti a cascata sulla rete delle rotte, sulla struttura dei costi e sull’organizzazione. L’analisi avviata sulla futura dimensione dell’azienda non è ancora completa. Ulteriori dettagli verranno annunciati nelle prossime settimane.

Prevista una riduzione dell’offerta in estate
Al momento Swiss offre il 25% delle sue capacità, in rapporto al 2019. Vista la situazione la società si vede anche costretta rivedere la sua previsione per l’estate: l’offerta sarà del 50-55% del periodo pre-crisi, e non del 65% come stimato sinora. “Constatiamo chiaramente che la gente vuole viaggiare di nuovo e siamo pronti. Tuttavia nelle circostanze attuali non ci può essere una ripresa”, si rammarica Vranckx. “Per poter realizzare in futuro la nostra missione di collegare la Svizzera al mondo chiediamo condizioni quadro stabili e uniformi, che favoriscano la mobilità”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata