
La partecipazione dell'Esercito svizzero alla Forza multinazionale della NATO in Kosovo (KFOR) dovrebbe proseguire fino al 2029. È quanto prevede il messaggio approvato oggi dal Consiglio federale volto a prorogare di altri tre anni l'impegno della Swisscoy - presente nella regione dal 1999 - con 215 militari volontari al massimo. Nella nota governativa si sottolinea come la situazione sia attualmente tranquilla, ma rimanga instabile nel nord del Paese. In seguito a due incidenti nel 2023 che avevano indotto la NATO a rafforzare la KFOR, l'Alleanza nordatlantica e le altre nazioni partecipanti concordano nel proseguire la missione fino alla normalizzazione dei rapporti tra Kosovo e Serbia.
La proposta del Governo
Il Consiglio federale propone al Parlamento di proseguire l'impegno con gli stessi effettivi, ma con la competenza di poter aumentare il contingente massimo di 30 unità in caso di bisogno, nel corso del mandato. Una necessità che si era presentata, per esempio, già nel novembre 2023, quando erano stati inviati 20 militari supplementari, in seguito al ritiro di un'unità di trasporto austriaca. Il budget annuale per un effettivo di 215 militi è di 48,9 milioni di franchi e i costi legati all'aumento del contingente sarebbero interamente coperti dal budget del Dipartimento federale della difesa e della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Tocca ora alle Camere decidere in merito all'impiego, conformemente alla legge militare, mentre è previsto entro fine 2027 un rapporto intermedio del DDPS sull'impiego della Swisscoy, all'attenzione delle Commissioni della politica estera e della politica di sicurezza dei due Consigli.
