Svizzera
Partiti e politici ancora “spiati” dagli 007 svizzeri
Immagine Google
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Andrea Scolari
3 anni fa
Nella banca dati dei servizi segreti svizzeri trovate 112 schede sui Verdi svizzeri e 35 sul loro presidente.

I servizi di informazione svizzeri continuano a spiare partiti, politici e organizzazioni della società civile. È quanto emerge da inchieste giornalistiche targate “SRF Investigativ” e “Republik”.

Cosa è emerso

Un anno fa, nel giugno del 2021, il partito dei Verdi e l’ONG Public Eye hanno chiesto l’accesso ai file dei servizi di informazione elvetici e lo scorso mese di maggio hanno ricevuto riposta. Il Risultato? Nella banca dati degli 007 svizzeri sono state trovate 112 schede sui Verdi svizzeri e 35 sul loro presidente Balthasar Glättli, fatti confermati da quest’ultimo all’agenza Keystone-ATS. Ma stando alla SRF ci sarebbero incarti anche su Public Eye e sulla Federazione svizzera delle associazioni giovanili.

Gättli: ‘Assurdo trovarsi nella banca dati dei servizi segreti per una citazione su un giornale’

“Non è possibile che ci si trovi in un database che dovrebbe servire alla lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, solo perché si è stati citati in un giornale” ha affermato il presidente dei Verdi e consigliere nazionale Glättli. Dopo ogni indagine – ha aggiunto - il SIC ha assicurato che avrebbe fatto ordine, ma poi ha continuato a raccogliere materiale e ha violato le scadenze per la cancellazione.

“Violazione dei limiti legali”

Public Eye sottolinea in una nota come diverse voci che la riguardano facciano riferimento all' “estremismo di sinistra”. Il SIC sostiene senza alcuna giustificazione -scrive l’ONG- che gli ambienti violenti potrebbero essere stati ispirati da attività critiche nei confronti del WEF, come l’assegnazione dei “Public Eye Awards” a Davos, il “riconoscimento negativo” per i casi più gravi di violazione dei diritti umani, del lavoro e dell'ambiente. Una perizia legale commissionata dalla stessa Ong è giunta alla conclusione che i servizi segreti avrebbero violato sistematicamente i limiti legali e i diritti democratici fondamentali.

SIC: “I partiti non sono una minaccia”

Il SIC, da parte sua, nega qualsiasi attività illegale. “I partiti politici” - ha fatto sapere – “non sono chiaramente un obiettivo delle attività di raccolta di informazioni” e “senza eccezione non sono stati valutati come una minaccia alla sicurezza interna o esterna”. È comunque possibile che determinate persone o organizzazioni, se sono state menzionate in un articolo di stampa relativo a un argomento importante per il SIC, siano state citate nei documenti archiviati.

SIC: negli ultimi due anni compiuti grandi sforzi per ripulire i propri dati.

Dal 2020 sono stati cancellati 4.5 milioni di file. Le richieste di informazioni da parte dei Verdi e di Public Eye sarebbero peraltro arrivate in un momento “in cui il lavoro di cancellazione non era ancora stato completato”. Molti di questi riscontri sono stati nel frattempo cancellati, sottolinea ancora il servizio d’intelligence.

Critiche frequenti

Il SIC in passato è già stato rimproverato più volte per le sue pratiche di raccolta di informazioni, sia dall'Autorità di vigilanza indipendente sulle attività informative sia dalla Delegazione delle commissioni della gestione, il più alto organo di sorveglianza parlamentare.

Nei rispettivi rapporti del 2020, entrambi gli organi di controllo sono giunti alla conclusione che il SIC continuava a raccogliere più informazioni di quelle consentite dalla legge.

Fatti già successi in passato

Già nel 2019 si è appreso che politici di sinistra comparivano nei database dei servizi segreti elvetici anche decine di volte. Il capo degli 007 di allora, Jean-Philippe Gaudi, aveva sottolineato che il SIC non sorveglia nessun partito o politico. Ma la Delegazione delle commissioni della gestione è giunta a una conclusione diversa: il SIC ha violato la legge raccogliendo migliaia di articoli di giornale, dispacci di agenzia e testi da siti web che non erano necessari.

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