Svizzera
Parte la scuola reclute, ma a scaglioni
Foto Aggruppamento Difesa
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Lara Sargenti
4 anni fa
Solo il 60% delle 12mila reclute sarà fisicamente presente in caserma. Il restante 40% lavorerà da casa

Grazie a specifiche misure di protezione e di comportamento, ha preso avvio oggi, lunedì 18 gennaio, la prima scuola reclute del 2021. Tra i provvedimenti previsti figurano l’entrata in servizio scaglionata dei militari: solo il 60% delle 12mila reclute attese entra infatti in servizio fisicamente in caserma, mentre il restante 40%, che assolve dapprima un programma di apprendimento da casa, seguirà a partire dall’8 febbraio. In questo modo i militari che dovessero risultare positivi al test del coronavirus “possono essere assistiti in maniera ottimale e possono essere attuate le relative misure d’isolamento e quarantena”, sottolinea l’Esercito in una nota.

Obbligo di test all’entrata
Oltre al concetto di protezione messo a punto dall’Esercito, che si è “dimostrato efficace” durante la seconda scuola reclute del 2020 e che viene adeguato alla situazione, è prevista una visita sanitaria d’entrata obbligatoria comprendente un test Covid-19 a ognuna delle circa 12mila reclute e i 2800 quadri. Il test verrà effettuato entro le prime 48 ore dall’entrata in servizio e le analisi verranno effettuate da un laboratorio civile.

Niente congedi nelle prime settimane e mascherine garantite
Tutti i militari dovranno trascorrere le prime settimane, inclusi i fine settimana, nelle caserme. “Tale misura”, sottolinea l’Esercito, “consente di proteggere non solo loro stessi ma anche la loro cerchia privata”. Tutti i militari sono stati preventivamente informati riguardo alle misure di protezione mediante una lettera e hanno ricevuto due mascherine igieniche per il viaggio fino alle caserme. Per l’intera durata della Scuola reclute l’esercito garantisce inoltre a ogni militare una disponibilità sufficiente di mascherine igieniche

Aumentano le militari donne
Tra le 12mila reclute vi sono anche 190 donne, che assolvono il servizio militare volontariamente. Il loro numero è aumentato per il terzo anno consecutivo (nel gennaio 2019 erano 120, mentre l’anno scorso 171), ma continua a essere di poco inferiore all’uno per cento nell’Esercito svizzero.

Contributo per la formazione per quadri
Durante la scuola reclute 47 comandanti d’unità, 427 capisezione, 206 sottufficiali superiori e 2177 sottufficiali svolgeranno il loro servizio per il conseguimento del grado. Le persone che, in veste di quadri, conseguono il loro grado nell’Esercito svizzero hanno diritto a un contributo per la formazione. Tale contributo, che varia a seconda del grado e della durata d’istruzione, può essere utilizzato individualmente per una formazione o un perfezionamento in ambito civile.

Consulenza e assistenza per le reclute
Le reclute che necessitano di aiuto possono beneficiare di consulenza e assistenza medica, spirituale, psicologica e sociale. Il Servizio sociale dell’esercito offre il proprio sostegno in particolare nelle questioni finanziarie. Per le questioni di carattere personale, le reclute possono rivolgersi direttamente al proprio comandante, al medico di truppa, al cappellano militare della propria scuola o all’Assistenza spirituale dell’esercito (0800 01 00 01), al Servizio psicopedagogico (0800 11 33 55) oppure al Servizio sociale dell’esercito (0800 855 844).

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