Venezia
Palazzo Trevisan si rinnova, dal 2026 una piattaforma svizzera d'eccellenza. Ticino fra i partner
Redazione
7 ore fa
Dal 2026 il piano nobile dello storico edificio veneziano sarà trasformato in una piattaforma svizzera dedicata alla cultura, alla ricerca e alla sostenibilità, grazie a una collaborazione tra DFAE e DFI.

Palazzo Trevisan degli Ulivi si prepara a una nuova fase della sua lunga storia come punto di riferimento della presenza svizzera a Venezia. Oggi a Venezia è stato annunciato il futuro assetto di Palazzo Trevisan. Il Cantone Ticino, rappresentato dalla Consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti, ha partecipato al momento ufficiale in cui i Consiglieri federali Ignazio Cassis ed Elisabeth Baume-Schneider hanno annunciato che a partire dal 1° gennaio 2026, il piano nobile del Palazzo si svilupperà in una piattaforma gestita dal Dipartimento federale degli affari esteri, con contributi da parte di istituzioni, fra cui il Cantone Ticino, e partner privati. Il Cantone Ticino si rallegra che vi è ora certezza di continuità della promozione svizzera e ticinese nella Laguna. La scorsa estate, quando erano state ventilate le ipotesi di rinunciare a Palazzo Trevisan a Venezia, il Governo del Cantone Ticino, su iniziativa della Direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport Marina Carobbio Guscetti, si era attivato per scongiurare questa possibilità. È stato possibile trovare una soluzione per continuare a promuovere l’identità della svizzera plurilingue e multiculturale a Venezia.  

Ticino a Venezia

Il Cantone Ticino è fortemente legato per motivi culturali e artistici alla città di Venezia. Architetti, scultori, stuccatori e pittori hanno infatti realizzato chiese e palazzi e abbellito facciate e interni delle più rinomate piazze e istituzioni culturali della Laguna. Ma Venezia non rappresenta per il Cantone Ticino solo la storia, bensì la possibilità concreta di creare ponti, scambi e collaborazioni future in ambiti culturali, artistici, cinematografici, letterari, musicali e teatrali. La cooperazione e messa in rete fra istituzioni potrà però avvenire anche in ambito scientifico, accademico, nonché di sostenibilità. Non da ultimo sono da menzionare potenziali nuovi scambi generati in ambito di innovazione, imprenditorialità e turismo.   Il Cantone Ticino si rallegra dell’opportunità privilegiata di portare nel Veneto contenuti di eccellenza ticinese. Con questa operazione, che non peserà sul preventivo cantonale, grazie ad un piccolo contributo proveniente dal Fondo Swisslos, sarà dunque possibile realizzare interessanti progetti. Palazzo Trevisan potrà fornire al Cantone Ticino un’ottima vetrina di visibilità per promuovere l’immagine e le eccellenze del nostro territorio. Questo permetterà di costruire dei ponti e rafforzare la lingua e la cultura italiana del nostro Cantone.

L'iniziativa

L’iniziativa punta a creare sinergie tra attori pubblici e privati, svizzeri e internazionali, sfruttando la forza attrattiva di Venezia come crocevia globale di cultura, arte e ricerca. La formalizzazione della rete di partner avverrà nei prossimi mesi. Tra gli interessati figurano istituzioni accademiche, enti pubblici, musei, festival e fondazioni. Ha già confermato il proprio sostegno il Canton Ticino, rappresentato dalla consigliera di Stato Marina Carobbio, che ha espresso soddisfazione per la soluzione trovata. "Grazie all’impegno condiviso delle autorità federali e cantonali, potremo continuare a promuovere l’identità plurilingue e multiculturale della Svizzera anche a Venezia e nel mondo", ha dichiarato. "Palazzo Trevisan continuerà a essere un luogo vivo, dove le idee si incontrano e prendono forma – ha aggiunto Baume-Schneider –. Il coinvolgimento di nuovi partner e il supporto di Pro Helvetia garantiranno continuità e rinnovamento".

Palazzo Trevisan e la Svizzera

Dal 1966, anno in cui la Confederazione acquistò il piano nobile dell’edificio, Palazzo Trevisan ha ospitato prima il consolato generale e poi, dal 2002, ha assunto un ruolo culturale centrale, diventando simbolo della presenza svizzera a Venezia. Negli anni ha accolto eventi legati all’arte, all’architettura, al cinema e alla letteratura, diventando punto di contatto con la vivace scena culturale veneziana. La nuova piattaforma manterrà la vocazione culturale del luogo, ma integrerà nuove attività legate a scienza, tecnologia e sostenibilità, riflettendo le priorità della Strategia di politica estera 2024–2027 e del Messaggio sulla cultura 2025–2028. A coordinare le attività sarà una segreteria istituita dal DFAE, mentre la Fondazione Pro Helvetia continuerà a svolgere un ruolo chiave, gestendo il proprio programma culturale e il padiglione svizzero alla Biennale, e fornendo consulenza strategica.