Sanità
Pacemaker a prezzi diversi nei cantoni, il Ticino quello che ha speso di più
Redazione
2 anni fa
L'azienda produttrice del pacemaker Edora 8 DR-T ha venduto i suoi prodotti a prezzi diversi in base al cantone. Quantità acquistate ma anche clausole di riservatezza sono le possibili cause delle differenze.

Largo meno di 5 centimetri, pesa 20,8 grammi e la batteria ha un’autonomia fino a 13 anni. L’Edora 8 DR-T, prodotto dalla tedesca Biotronik, è un pacemaker molto diffuso ed è diventato oggetto di un'inchiesta del Tages Anzeiger. Raccogliendo i dati dalle assicurazioni malattia, i giornalisti del quotidiano zurighese sono riusciti a confrontare i prezzi di questo dispositivo nei vari cantoni, mettendo in luce differenze abissali. Tra il 2018 e il 2023, infatti, in alcuni cantoni è stato fatto pagare 2'200 franchi, in altri 6'800. In Ticino si è raggiunta addirittura la cifra di 12'900 franchi, a fronte di un costo di produzione di meno di 500 franchi, spiega il Tages Anzeiger.

Problema di trasparenza

Solo nel settore dei pacemaker, ha calcolato il Tages Anzeiger, si potrebbero risparmiare 20 milioni di franchi all’anno che andrebbero ad alleggerire i costi della salute in Svizzera: il prezzo dei dispositivi di questo tipo è infatti coperto integralmente dalla cassa malati. A pesare molto sarebbero le quantità acquistate, ma secondo il quotidiano, le aziende produttrici approfittano pure della poca trasparenza sui prezzi. Nei contratti, infatti, sono contenute clausole di riservatezza che impediscono la divulgazione del prezzo pagato.

"Solo uno"

Il Ticino è appunto il cantone in cui il pacemaker è stato pagato di più in Svizzera. “Il prezzo elevato di quasi 12'900 franchi pagato nel 2020 per la Edora 8 DR-T è dovuto alla piccola quantità ordinata, all'epoca ne comprammo solo uno”, ha spiegato al Tages Anzeiger Doris Giulieri, capa Finanze e controlling dell'Ente ospedaliero cantonale. “Dall'acquisizione del Cardiocentro Ticino, all'inizio del 2021, sono stati ordinati molti più pacemaker. Di conseguenza, i costi unitari sono diminuiti notevolmente".

Donazioni

L'inchiesta rivela anche che negli ultimi due anni l'azienda produttrice Biotronik ha donato 125'000 franchi all'Eoc, come sostegno alla formazione. Gli autori dell’inchiesta hanno chiesto se questo possa incidere sulla negoziazione degli acquisti. “Certamente non hanno alcuna influenza su quanto paghiamo per i dispositivi medici”, ha concluso Giulieri.

Il caso diventa politico

Le rilevazioni del Tages Anzeiger sono diventate oggetto di un'interrogazione in Gran Consiglio targata Ps-Forum Alternativo e con Danilo Forini come primo firmatario. Considerata "l’emergenza dell’aumento dei premi di cassa malati in Ticino e l’impatto del finanziamento cantonale agli ospedali e cliniche il tema è particolarmente importante in Ticino", scrivono i granconsiglieri, che al Consiglio di Stato domandano per esempio se non esistano "margini di manovra cantonali per migliorare la trasparenza nelle forniture di materiale bio-medico e sanitario".