
La Svizzera dovrebbe utilizzare maggiormente i propri mezzi finanziari a favore dei Paesi più poveri. È il parere dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che oggi ha pubblicato il rapporto di revisione sulla cooperazione internazionale (CI) della Confederazione. La cosiddetta "peer review" si svolge nell'ambito di un esame periodico universale a cui si sottopongono ogni sei anni i 33 membri del Comitato di aiuto allo sviluppo dell'OCSE (CAS), di cui la Svizzera è membro dal 1968.
L'invito
L'attuale rapporto sulla CI raccomanda alla Svizzera di destinare lo 0,5% del suo reddito nazionale lordo all'aiuto pubblico allo sviluppo e di utilizzare maggiormente i mezzi finanziari a favore dei Paesi più poveri, si legge in una nota diramata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Il CAS ha individuato anche un potenziale di miglioramento nel reclutamento e nel mantenimento di personale specializzato nei contesti di crisi. In futuro, i risultati delle valutazioni dovrebbero essere integrati nella pianificazione e nell'attuazione dei progetti in modo ancora più mirato. Infine, si propone un maggiore coordinamento tra la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) nell'ambito della collaborazione con il settore privato. L'OCSE, precisa il comunicato del DFAE, raccomanda alla Confederazione anche di mantenere il principio della cooperazione non vincolata agli appalti pubblici ("untied aid"), in particolare nel programma nazionale per l'Ucraina, e di rafforzare ulteriormente la coerenza della politica di sviluppo.
I punti di forza
Nel confronto internazionale, tra i punti di forza della Svizzera evidenziati dal rapporto si contano ad esempio l'orientamento a lungo termine dei programmi elvetici in contesti instabili e la competenza del personale. Si sottolinea inoltre la focalizzazione geografica dopo il ritiro della cooperazione bilaterale allo sviluppo della DSC dall'America latina. Infine gli strumenti della Divisione Pace e diritti umani (DPDU) del DFAE sono citati come esemplari. Nell'ambito della "peer review", una delegazione dell'OCSE si è recata in Svizzera nell'ottobre del 2024. Si sono svolti colloqui con il consigliere federale Ignazio Cassis, con rappresentanti della DSC, della SECO, della DPDU, del Parlamento, di altri servizi federali, della società civile e del settore privato. Inoltre, la delegazione si è informata in Zimbabwe e in Sudafrica sull'attuazione dei programmi svizzeri.