
Nonostante le aspre critiche mosse dal Centro e dalla sinistra, in futuro dovrebbe essere possibile realizzare nuove centrali nucleari. Lo sottolinea il Consiglio federale che oggi ha adottato il messaggio concernente il controprogetto indiretto all'iniziativa "Stop al blackout".
L'iniziativa popolare
L'iniziativa popolare federale "Energia elettrica in ogni tempo per tutti (Stop al blackout)", depositata nel febbraio dello scorso anno con 125'830 firme valide, chiede di rivedere il divieto di costruire nuove centrali atomiche in Svizzera - anche se nella proposta di modifica costituzionale tali impianti non sono esplicitamente menzionati. L'iniziativa prevede in primo luogo che l'energia elettrica venga prodotta nel rispetto dell'ambiente e del clima. Pertanto, sarebbero ammissibili tutti i tipi di produzione di energia elettrica rispettosi del clima. Nella modifica costituzionale - lanciata dal Club Energia Svizzera, un'alleanza di ambienti borghesi - il Consiglio federale intravvede però l'eventuale revoca del divieto di costruire nuove centrali nucleari, un punto ritenuto fondamentale per l'Esecutivo, il quale intende mantenere aperte tutte le opzioni per l'approvvigionamento energetico dei prossimi anni. Poiché a tale proposito non sarebbe necessaria alcuna modifica costituzionale, il Governo propone piuttosto un adeguamento della legge federale sull'energia nucleare sotto forma di controprogetto indiretto, il quale è stato posto in consultazione tra dicembre 2024 e aprile di quest'anno.
Contenuto del controprogetto indiretto
Nel suo messaggio, il Consiglio federale non ha apportato adeguamenti di contenuto rispetto al progetto, ma tiene conto delle richieste formulate durante la procedura di consultazione. "Nel controprogetto indiretto non si tratta di decidere in merito alla costruzione di nuove centrali nucleari visto che al momento non sono previsti progetti concreti in tal senso", si legge in una nota governativa diramata oggi. "Il finanziamento, le questioni specifiche relative ai progetti o gli adeguamenti delle procedure di autorizzazione non sono pertanto oggetto del controprogetto", viene precisato. Ma l'incremento della produzione deve continuare a essere perseguito con coerenza e le energie ricavate da fonti rinnovabili e le nuove centrali nucleari non si escludono a vicenda, sostiene oggi l'Esecutivo in una nota. Il Consiglio federale è convinto che il controprogetto non comprometta in alcun modo il clima degli investimenti e la sicurezza della pianificazione per quanto riguarda il potenziamento delle energie rinnovabili, per le quali continuano ad essere disponibili i contributi di promozione sanciti nella legge federale sull'energia. Le nuove Prospettive energetiche, che saranno disponibili entro la fine del 2027, rappresentano una valutazione tecnica e strategica per la futura politica energetica, precisa il Consiglio federale. In esse vengono presi in esame diversi scenari di sviluppo fino al 2060. "Per la produzione di energia elettrica si tiene conto anche del possibile impiego futuro di centrali nucleari rispettose del clima e in grado di non gravare sullo sfruttamento del suolo, grazie alla loro elevata densità energetica", si evince dal comunicato governativo. Come molte altre tecnologie però, anche l'energia nucleare comporta dei rischi che devono essere ridotti al minimo, puntualizza l'esecutivo.
Autorizzazioni di massima
Le due disposizioni sul divieto di autorizzazioni di massima per le nuove centrali nucleari e per eventuali modifiche a centrali nucleari esistenti, contenute nella legge federale sull'energia nucleare, devono essere abrogate senza essere sostituite. Questo consentirà, in futuro, di ripristinare il rilascio di nuove autorizzazioni di massima per le centrali nucleari, fa sapere il Consiglio federale. L'obiettivo - afferma l'Esecutivo - è quello di definire la politica energetica svizzera in modo che sia aperta a tutte le tecnologie, compresa l'energia nucleare, creando così una garanzia effettiva dell'approvvigionamento elettrico nel caso il potenziamento delle energie rinnovabili non possa avvenire nella misura desiderata, i progressi nello stoccaggio stagionale di elettricità siano troppo limitati e non siano disponibili ulteriori alternative rispettose del clima per la produzione di energia elettrica.
Le reazioni
UDC, PLR e UDF - affiancati da una larga maggioranza delle organizzazioni economiche - accolgono con favore il controprogetto indiretto, mentre Centro, PS, PVL e Verdi si sono detti contrari, così come varie organizzazioni ambientaliste. L'Associazione dei fornitori di energia elettrica (AES) e i grandi fornitori come BKW, Alpiq e Axpo sono favorevoli al controprogetto, mentre la maggioranza dei Cantoni chiede di procedere a una valutazione tecnica e strategica prima di un'eventuale revoca del divieto di rilasciare nuove autorizzazioni di massima. Per i contrari, occorre inoltre anche definire le condizioni quadro quali il finanziamento e le procedure di autorizzazione di nuove centrali nucleari e garantire la dotazione di fonti rinnovabili.