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"No" del Nazionale alla proposta di limitare l'accesso alla sanità agli asilanti
© Chiara Zocchetti
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Ats
21 ore fa
"Nella narrazione comune si pensa che i richiedenti l'asilo generino costi superiori per l'assicurazione malattia rispetto ad altre categorie della popolazione. Questo però non è assolutamente vero", ha precisato in aula il deputato ticinese Giorgio Fonio, cifre alla mano.

Le prestazioni mediche per i richiedenti l'asilo e gli immigrati illegali non verranno limitate. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale respingendo, con 98 voti contro 85 e 3 astenuti, un'iniziativa parlamentare di Michael Graber (UDC/VS). Ciò che risulta problematico, ha sostenuto in aula il vallesano, è il fatto che in Svizzera tutte le persone, indipendentemente dal loro statuto di soggiorno, quindi anche i migranti illegali, abbiano accesso fin dal primo giorno all'intero catalogo di prestazioni del nostro sistema sanitario. "Ciò è ingiusto nei confronti della popolazione che per anni paga i premi senza ricorrere al sistema", ha aggiunto.

Il dibattito

Graber ha poi fatto l'esempio della Germania, dove gli asilanti non sono assicurati nei primi 36 mesi: l'assistenza sanitaria è garantita dai Comuni tramite buoni di cura. Questa proposta non permette in alcun modo al sistema sanitario di conseguire dei risparmi, ha replicato Giorgio Fonio (Centro/TI) a nome della commissione. "Nella narrazione comune si pensa che i richiedenti l'asilo generino costi superiori per l'assicurazione malattia rispetto ad altre categorie della popolazione. Questo però, ve lo posso confermare, non è assolutamente vero", ha precisato il ticinese cifre alla mano.  Anche l'idea di seguire il modello tedesco non è ottimale, in quanto genererebbe molta burocrazia e le cure verrebbero erogate solo dopo una richiesta formale, ha spiegato Fonio. Vi è poi un problema per quanto riguarda il rispetto della nostra Costituzione federale, in particolare dei principi di parità di trattamento e del diritto all'aiuto in situazione di bisogno.

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