
Prima di decidere ulteriori misure, bisogna attendere gli effetti che la revisione della legge sulla caccia entrata in vigore a inizio febbraio ha avuto sugli effettivi di lupi e sul loro comportamento. Con questa motivazione, il Consiglio nazionale ha respinto oggi per 98 voti a 93 e 3 astensioni una mozione del "senatore" Fabio Regazzi in cui si auspicava, fra l'altro, la possibilità di cacciare questo canide sulla base di quote di abbattimento definite, di consentire una regolazione differenziata secondo le regioni nonché la possibilità per i Cantoni di istituire zone senza lupi ("wolf free"). Col voto odierno, la Camera del popolo ha seguito la raccomandazione della sua commissione preparatoria, secondo cui la rivista legge sulla caccia sta dando già i frutti attesi. I Cantoni dispongono di un maggior margine di manovra, tanto che nel frattempo gli attacchi alle greggi sono diminuiti e il numero di lupi abbattuti aumentato.
La normativa
La riveduta normativa prevede la regolazione preventiva degli effettivi di lupi tra settembre e gennaio. Affinché i Cantoni possano intervenire deve sussistere un pericolo per gli animali da reddito e devono essere state attuate misure di protezione del bestiame. Interi branchi possono essere abbattuti solo se presentano un comportamento indesiderato, ma deve essere garantito un numero minimo per regione. L'Ufficio federale dell'ambiente deve approvare le domande di regolazione. Inoltre, tra giugno e agosto, i Cantoni possono regolare a posteriori i branchi di lupi che hanno provocato danni. Possono ora abbattere anche singoli animali che rappresentano una minaccia per l'uomo. In quest'ultimo caso non serve l'ok delle autorità federali. A nome della commissione, Simone de Montmollin (PLR/GE) ha fatto inoltre notare che la creazione di zone senza lupi presenta diverse difficoltà, proprio per la natura selvaggia di questo animale.
Minoranza in difesa di Regazzi
Una minoranza consistente in aula ha difeso la mozione Regazzi, fra l'altro combattuta dal Consiglio federale. Monika Rüegger (UDC/OW) ha parlato di situazione insostenibile, specie nelle regioni di montagna, a causa della presenza del lupo, tanto che diversi allevatori ormai rinunciano a caricare gli alpeggi per paura di perdere capi di bestiame. Rüegger ha pure fatto notare che in Norvegia, paese dieci volte più grande della Svizzera, sono state istituite zone "senza lupi", ciò che dimostra come sia possibile applicare quanto chiede la mozione. Stando a Rüegger, le procedure in vigore per poter abbattere esemplari di lupi sono ancora troppo macchinose. A suo avviso, l'attuale normativa è ormai superata alla luce del fatto che questo animale è stato ormai declassato, nell'ambito della Convenzione di Berna, da specie "assolutamente protetta" a specie "protetta" al fine di facilitare la regolazione degli esemplari problematici.
Rösti sostiene la commissione
Nel corso del suo intervento, il consigliere federale Albert Rösti ha sostenuto la posizione della commissione, invitando comunque i Cantoni a sfruttare appieno le possibilità concesse dalla normativa appena entrata in vigore. Prima però di cambiare la legge, sarebbe meglio attendere due o tre anni. Il "ministro" dell'ambiente ha poi promesso che avrebbe esaminato la possibilità di creare zone "wolf free" nell'ambito di un postulato della Commissione dell'ambiente che domanda al governo di fare il punto della situazione, valutando le esperienze fatte dall'entrata in vigore della nuova legge sulla caccia ed esaminando se sia opportuno modificarla o precisarla ulteriormente..