
Per un solo voto di scarto, quello decisivo della presidente Maya Riniker (PLR/AG), il Consiglio nazionale ha respinto oggi (91 a 90 e 7 astensioni) tre mozioni identiche che chiedevano l’introduzione di pedaggi per l’uso delle gallerie autostradali alpine sulle direttrici nord-sud. Contrario a un pedaggio Simone Gianini (PLR/TI), secondo cui l'atto parlamentare gli ricorda i tempi in cui il Ticino era ancora un baliaggio.
Le tre mozioni
I tre atti parlamentari, inoltrati rispettivamente da Samuel Jauslin (PLR/AG), Simon Stadler (Centro/UR) e Corina Gredig (Verdi liberali/ZH), auspicavano inoltre che, sulla falsariga di sistemi di pedaggio analoghi in Europa, il Governo prevedesse agevolazioni adeguate per la popolazione e l’economia dei Cantoni interessati, nonché provvedimenti per evitare che il traffico si riversi su altri valichi alpini e nei comuni adiacenti. Secondo i promotori di questa soluzione, i volumi di traffico odierni sono divenuti insostenibili, soprattutto al San Gottardo: le code chilometriche che si formano nei giorni di punta portano al collasso la viabilità locale e la congestione temporanea determinata dal riversamento del traffico impedisce il passaggio dei soccorsi. Il vantaggio di un pedaggio - già in vigore in alcuni Stati esteri (autostrada del Brennero, traforo dell’Arlberg in Austria, gallerie stradali del Monte Bianco e del Frejus in Francia e Italia, tunnel del Gran San Bernardo tra la Svizzera e l'Italia) - è duplice: contribuire al finanziamento dell’infrastruttura da parte dell’utilizzatore diretto e, grazie alla componente variabile, ridurre i picchi di traffico.
La posizione di Rösti
Anche il ministro dei trasporti Albert Rösti ha respinto le mozioni. Un pedaggio con tariffe elevate potrebbe effettivamente migliorare la situazione, ha affermato. Tuttavia, con un tale balzello le strade che collegano il Ticino transitabili tutto l'anno sarebbero tutte a pagamento, ha fatto notare.