
Occorre ridurre significativamente i rischi legati ai prodotti fitosanitari. Ne è convinta la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) che ha approvato (14 voti a 1 e 10 astensioni) una revisione legislativa già accolta nel settembre scorso dal Consiglio degli Stati.
“Diminuire i pesticidi”
La revisione in materia è la risposta alle due iniziative popolari sull’acqua potabile e per il divieto dei pesticidi, che gli Stati raccomandano di respingere. Il disegno approvato dalla camera dei Cantoni, cui la CET-N ha aderito quasi in toto, si prefigge di regolamentare in modo più severo l’uso dei pesticidi e ridurre considerevolmente i rischi per gli esseri umani, gli animali e l’ambiente. L’obiettivo è di diminuire il consumo di pesticidi tagliando i rischi del 50% entro il 2027. Se a quel momento ne rimarranno di “inaccettabili”, il Consiglio federale potrà intervenire.
Protezione delle acque
Il secondo asse concerne la protezione delle acque. La legge prevede che un’autorizzazione debba essere riesaminata se i valori limite per i prodotti fitosanitari o i biocidi sono ripetutamente e ampiamente superati nelle acque da cui si attinge acqua potabile o nelle acque superficiali. In futuro, potranno inoltre essere utilizzati solo prodotti fitosanitari il cui impiego nelle acque sotterranee non comporti concentrazioni eccessive di principi attivi e prodotti di degradazione nel settore d’alimentazione delle captazioni dell’acqua potabile. In terzo luogo, la riforma mira anche a ridurre in modo vincolante le eccedenze di fertilizzanti, in particolare azoto e fosforo. L’obiettivo è diminuire “in maniera adeguata” le perdite di azoto e fosforo dell’agricoltura rispetto al valore medio degli anni 2014-2016. Il Consiglio federale dovrà fissare degli obiettivi di riduzione. Per farlo dovrà consultare le cerchie interessate.
“Concimi chimici da sostituire”
La maggior parte della discussione in seno alla CET-N, si legge in un comunicato odierno dei servizi del parlamento, si è focalizzata sulla questione se sia opportuno, nell’interesse di uno strumento efficace per combattere le due proposte di modifica costituzionale, integrare nel progetto anche alcune parti del “pacchetto di misure per l’acqua potabile” della politica agricola a partire dal 2022 (PA22+). La Commissione ha tuttavia unicamente aggiunto all’articolo 6a della legge sull’agricoltura, nella versione del Consiglio degli Stati, un obiettivo secondo cui i concimi chimici importati devono essere possibilmente sostituiti con concimi aziendali indigeni, respingendo tutte le proposte che si spingevano oltre. Secondo la maggioranza della CET-N le modifiche di legge previste apportano già molti miglioramenti e non occorre anticipare ora l’attuazione della PA22+, tanto più che nell’iniziativa parlamentare, originariamente si trattava unicamente di ridurre i rischi causati dai pesticidi. L’onere amministrativo derivante da provvedimenti più incisivi sarebbe molto importante, motivo per cui bisogna avere una visione più chiara delle ripercussioni prima di deciderli.
Possibilità di provvedimenti
Riguardo ad alcuni punti specifici, la CET-N ha respinto all’articolo 6a della legge sull’agricoltura la proposta d’inserire nel progetto obiettivi quantificati per la perdita di sostanze nutritive. Per le organizzazioni di categoria e dei produttori non intende poi sancire un obbligo, ma soltanto la possibilità, di adottare provvedimenti e di fare rapporto, e rinuncia anche ad obbligare il Consiglio federale a prendere provvedimenti. No anche alla possibilità di introdurre tasse d’incentivazione sui concimi minerali e sulle importazioni di alimenti per animali. Infine la CET-N ha anche respinto la proposta di stralciare l’intero articolo da questo progetto. Al termine della deliberazione sul progetto la Commissione ha deciso di depositare due mozioni di commissione che si prefiggono di introdurre misure nell’ambito degli impianti di depurazione delle acque di scarico.
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